Trump senza limiti, attacca tutti e tutto

(Ha chiarito che “il 25 % si applica tutti i paesi non importa da dove vengono le merci”. Le bravate di  Donald hanno reso un grande servizio ai canadesi perché li ha resi vigilanti rendendoli uniti e pronti  a difendersi).

di Odoardo Di Santo

 

Come aveva minacciato ogni volta che gli è capitato a tiro un microfono, durante lo scorso weekend Trump ha imposto il 25% di dazi “senza eccezioni o esenzioni” sulle importazioni di acciaio ed alluminio aumentando i rischi di una guerra commerciale su tutti i fronti.

I dazi si applicheranno dal 4 marzo su milioni di tonnellate di acciaio ed alluminio provenienti dal Canada, Brasile, Messico, Corea del Sud ed altri paesi che finora esportavano negli Usa duty free.

A scanso di equivoci Trump ha chiarito che “il 25 % si applica tutti i paesi non importa da dove vengono le merci”.

Trump aveva imposto i dazi anche le 2018 durante il primo mandato, per proteggere l’industria Americana dell’acciaio e dell’alluminio in crisi fin da allora.

  I fatti parlano chiaro. 

L’anno scorso le fonderie di alluminio americane hanno prodotto 670 000 tonnellate metriche dalle 3,7 milioni di tonnellate prodotte nel 2000, un salasso.

Di recente hanno chiuso gli stabilimenti in Kentucky e Missouri forzando l’America a contare sulle importazioni.

Il Canada può contare su risorse idroelettriche enormi per sostenere la produzione di metalli.

 Nel 2024 il Canada ha fornito l’80%. delle Importazioni Americane di alluminio ed   il 23% dell’acciaio importato in America.

Nel 2023 secondo l’American Iron and Steel Institute, il Canada insieme al Messico ed il Brasile sono stati i maggior esportatori di prodotti in America.

Il ministro Canadese dell’Industria Francois-Philippe Champagne ha detto che i dazi sono totalmente ingiustificati perché acciaio ed alluminio sono cruciali per industrie chiave americane come difesa, cantieristica navale, energia ed automobilistica.

La Presidente della Commissione Europea a sua volta ha detto che non c’è giustificazione per i dazi. 

Trump si lagna sui dazi reciproci imposti sui prodotti americani e sventaglia accuse inventate promettendo con aria truce che chiarirà nei prossimi giorni. Intanto ha imposto i dazi al 25%.

Si è lamentato che l’Europa impone un dazio del 10% sulle macchine americane.   Ma non menziona che l’America impone il dazio del 25% sui Camion pick up, una fonte vitale di profitti per le case automobilistiche americane.

Complessivamente la media dei dazi sulle importazioni americane si aggira sul 2,2% secondo la World trade Organization a fronte del 12% sull’ India, il 6,7 sul Brasile il 5,1% sul Vietnam ed il 2,7 sulla Unione Europea.

Trump aveva minacciato di imporre il 25% di dazi su tutti le importazioni di prodotti canadesi e messicani, esagerando l’influsso di immigrati illegali e di droga fentanyl .

A seguito di negoziati e concessioni Trump aveva  concesso al Canada e Messico una tregua fino al 1 marzo.  
Ora proclama che le prossime settimane continuerà a prendere di mira chi abusa dell’America e che reciprocherà sui paesi che impongono dazi sui prodotti americani.

Ovviamente la realtà gli farà comprendere che i dazi sono un’arma a doppio taglio che gli altri paesi possono usare per rispondere ai suoi dazi.

Naturalmente le sue minacce non possono essere prese alla leggera perché Trump e’ il presidente del paese più potente del mondo.

Il disastro della depressione di un secolo fa  - allorché l’America scelse l’isolamento  - e   l’esperienza positiva degli ultimi ottanta anni  che ha prodotto benefici ai popoli  dovrebbero far riflettere.

Invece i trattati tra i popoli ora vengono ignorati o cancellati da Trump con un tratto di penna .

Tra Canada, Messico e Stati Uniti è in vigore un trattato commerciale che fu firmato da Trump durante la sua prima presidenza.

Ora e’ diventato carta straccia e credendo di irridere il Canada  - ormai non e’ nemmeno spiritoso - ripete monotonamente che il Canada deve divenire il 51 stato americano per essere  felice e prospero.

Con stucchevoli bravate che ignorano la realtà Trump  sogna di essere l’imperatore del Mondo che decide di prendersi la Groenlandia , che chiama il primo ministro danese per proporre la compravendita del territorio come se fosse un pezzo di Real estate, che vuole prendersi il controllo del Canale di Panama, che intende prendersi la striscia di Gaza cacciando la popolazione Palestinese.

Pensa che può permettersi tutto ignorando la sovranità degli stati e l’obbrobrio della pulizia etnica imposta ai palestinesi da espellere dalla loro terra.

In Canada siamo da sempre un paese che è vissuto democraticamente dal 1848.

Non abbiamo avuto nessuna guerra civile non abbiamo dovuto riscrivere la costituzione.

Siamo un paese bilingue e multiculturale.

Abbiamo la Carta dei Diritti e delle Libertà che assicura uguaglianza di diritti a tutti i cittadini. Abbiamo una democrazia parlamentare.

Le bravate di Trump hanno reso un grande servizio ai canadesi perché li ha resi vigilanti  e li ha messo di fronte al pericolo della prevaricazione, della arroganza e della prepotenza rendendoli uniti e pronti  a difendersi.

Sappiamo che avremo sfide e minacce ma dobbiamo seguitare ad essere un paese   che apre le porte agli immigrati che hanno sviluppato il Canada.

Dobbiamo continuare il processo di riconciliazione con gli indigeni perché  sappiamo che è la cosa giusta da fare.

Dobbiamo rispondere alle minacce con fermezza e con decisione come  i governi federale e provinciali stanno facendo.

Trump passerà ma il Canada sarà un paese aperto, progressivo e vibrante, come lo è stato finora.

 

 

 

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