Canada, abbattere barriere provinciali  per minimizzare i dazi di Trump

 di Odoardo di Santo

 Donald Trump dal  20 gennaio 2025, giorno della sua inaugurazione è impegnato forsennatamente in un maniaco sforzo per costringere  suoi alleati, finora più dei nemici  sotto il tallone della fortezza America, travolgendo leggi e trattati che regolano i rapporti tra i popoli.

Ha minacciato di prendersi il Canale di Panama, di prendere il controllo dalla Groenlandia e soprattutto  suo refrain  preferito e comico di fare del Canada il 51mo stato degli Stati Uniti.

Per punire il Canada,il miglior paese amico e vicino agli USA ha imposto il 25% di dazi sui prodotti Canadesi insieme al Messico ed in maniera minore il 10% sulla Cina.

La scusa plateale ed infantile, come da suo stile, è basata  sulla finzione che c’è una emergenza al confine settentrionale con il Canada causato  dal deficit commerciale americano, dal traffico di fentanyl dal Canada verso agli Stati Uniti e dalla immigrazione illegale dal Canada agli USA.

Le esagerazioni di Trump sono smentite dai fatti ma sono frutto delle   sue ripetute bugie   di cui spudoratamente non si cura ma che sono parte del suo NDA.

Ora ha trovato un altro grande sgarbo del Canada che “tratta l’America molto male” e non permette alle banche americane di operare qui.

Un bugia ridicola che e’  smentita dalle statistiche e dalle banche americane, sedici 16 delle quali  hanno succursali in Canada. Ma Trump continua a mentire.
Ha messo insieme Messico e Canada per la denuncia del traffico del fentanyl anche se secondo le statistiche ufficiali ai confini  americani nel 2024 sono state sequestrate 21 889 libbre di Fentanyl di cui solo 43  libbre al confine con il Canada cioè lo 0,2%.
Il resto il 96.6%,.e` stato sequestrato al confine con il Messico.

Il giorno dell’Inaugurazione  proclamò che:” Messico e Canada hanno permesso a milioni e milioni di immigrati illegali  venire qui. Potevano fermarli ma non lo hanno fatto”.

Delle 198 929 persone intercettate alla frontiera solo 23 mila cioè l’1,5% furono fermate al confine con il Canada.

Trump non si perita di ripetere un’altra bugia sul deficit commerciale degli Usa con il Canada che sarebbe di $ 400 miliardi l’anno.

Secondo Il Bureau of Economic Analysis Americano  nel 2023  deficit e’ stato di $40 miliardi . Inoltre  non dice che  la causa maggiore del deficit e’ dato dall’importazione a sconto di 3,9 milioni di barili di petrolio al giorno di cui l’America ha bisogno e che permette di tenere bassi il prezzo della benzina al consumo.

E` impossibile dire come finirà perché il temperamento mercuriale di Trump non permette di fare una analisi logica dei suoi comportamenti.     

Il Canada ha un trattato commerciale con gli Stati Uniti ratificato personalmente da Trump durante la prima presidenza.

Ma ovviamente la mania  protezionistica  gli fa considerare i trattati  pezzi di carta straccia .

Le conseguenze sono imprevedibili.

Lo scorso lunedì non si sa in base a quali considerazioni ha dato un mese di tregua  delle sanzioni.

Trump ha mentito per poter invocare la legge   di Emergenza  che gli ha dato il potere di scatenare la guerra commerciale. 

Ripete che ha bisogno di entrate che, secondo lui, verrebbero dei dazi imposti a paesi alleati e forse gli sfugge la nozione che i paesi colpiti risponderanno con dazi sulle merci americane come ha fatto i, Canada.

Il primo Ministro Justin Trudeau pacatamente ha risposto allo sbraitare di Trump con dignità e fermezza.

Ma il danno e’ fatto.

IL Canada da sempre paese amico e fedele, a fianco dell’America nelle due guerre mondiali come in Afganistan. ha avuto una relazione fenomenale con gli Stati Uniti.

Dal 16 gennaio 1965 quando fu firmato l’Auto Pact che trasformò la piccola ansimante industria automobilistica canadese in una fiorente industria continentale.

Segui il free Trade agreement di cui hanno beneficiato sia il Canada con gli Stati Uniti   producendo  posti di lavoro, investimenti  e profitti.

Questa straordinaria formula di success e’ ora svanita per mano del Presidente Donald Trump.

Il danno e’ fatto anche se in fine, messo di fronte alla realtà si renderà conto che anche l’America pagherà con l‘aumento del costo della vita degli americani, con potenziale inflazione e perdita di posti di lavoro.

I repubblicani potranno perdere il controllo del Congresso alle elezioni di mezzo termine nel 2026, un democratico potrebbe anche vincere la presidenza un giorno, ma nessuno di questi fattori potrà cancellare la febbre protezionistica cui dette inizio Trump nel 2016 che continuò con l’amministrazione di Biden con enormi sussidi  per incoraggiare investimenti in America.   Il protezionismo attanaglia gli Stati Uniti in una morsa soffocante.

Il Canada ha reagito con dignità  e con una coesione sorprendente.

Avrà danni e pagherà. Ma il Canada è resiliente e stranamente Trump gli ha concesso di prendere coscienza del proprio destino e delle sfide che ha di fronte.

Il Canada non può contare sugli Stati Uniti. La vecchia formula su cui eravamo adagiati  è morta.

Il Canada  non ha scelta ma e’  forzato a a creare un unico spazio economico al suo interno, una zona di libero scambio, abbattendo le barriere tra le province e sviluppando accordi commerciali con altri partner come  la Unione Europea.

Sta candesi di cogliere l’opportunità.

Trump non e’ amico ma involontariamente ha fatto un favore al Canada. 

 

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