Un Superfan per tutti i gusti

In alto, da sinistra":Virgilio Ciarrocchi con Nino Benvenuti. Gianni Rivera, Phil Esposito. Roberto Bettega, Gabriele Pedano: Giorgio Chinaglia, Jose’ Altafini, Giancarlo Barazza, Pietro Paolo Virdis.

In alto, da sinistra":Virgilio Ciarrocchi con Nino Benvenuti. Gianni Rivera, Phil Esposito. Roberto Bettega, Gabriele Pedano: Giorgio Chinaglia, Jose’ Altafini, Giancarlo Barazza, Pietro Paolo Virdis.

A Toronto c'e' un tizio col turbante che e' considerato un superfan perche' da quasi 20 anni segue dal vivo solo e soltanto le partite dei Raptors.

Ma il superfan vero e' un personaggio mezzo marchigiano, mezzo abruzzese, che in vita sua ne ha fatte e viste di tutti i colori, in senso sportivo s'intende.

Da giovane e' stato prima pugile, manager di pugile dopo.

Alto, di bella presenza, con folta capigliatura (poi ahime', scomparsa negli anni) sapeva anche canticchiare motivi romantici ed aveva l'abilita' di farsi trovare a tiro di scatto ogni volta che in citta' passava un famoso sportivo.

Insomma, nessuno come Virgilio Ciarrocchi e' stato presente a tanti avvenimenti sportivi a Toronto, e non solo.

Aveva 16 anni quando nel maggio del 1954, parti' da Civitanova Marche e attraverso' l'oceano a bordo della Saturnia dove conobbe Beppe Schiabel, calciatore professionista destinato a fare molti gol nell'Italia di Peter Bosa.

Il futuro Superfan era venuto per fare il muratore (il fratello Gigi era appaltatore), ma ci mise poco a capire che calce e cazzola non facevano per lui.

Negli anni 50 era l'epoca d'oro della boxe, i pugili erano come delle star, sempre in prima pagina, sempre circondati da belle donne.

Il nostro futuro superfan si disse che nella boxe ci sarebbe stato bene e ci provo'.

Smise quasi subito perche' capi' immediatamente che i pugni preferiva darli, non prenderli.

Allora passo' a fare il manager di Giancarlo Barazza, un peso massimo conosciuto come la speranza bianca del Canada che porto' a tentare la fortuna anche sui ring italiani. Barazza era un buon pugile, ma mancava dell'istinto del killer. I due compagni di merende tornarono presto a Toronto con tanti pugni presi (da Barazza) e pochi soldi incassati (da Virgilio).

Chiusa la parentesi pugilistica il nostro Virg torna a lavore per il fratello, ma da caposquadra.

Erano i tempi d'oro boom dell'edilizia, allora gli italiani stavano dando a Toronto la faccia di una metropoli moderna al posto di quella sonnacchiosa e bacchettona cittadina di stampo inglese.

L'impresa Ciarrocchi navigava nell'oro e Gigi lasciava il fratelo libero di lavorare (poco) e fare la bella vita.

Cosi' a poco a poco nacque il personaggio di superfan aiutato in questo anche da una parentesi da venditore di pubblicita' al vecchio corriere dell'era Dan Iannuzzi.

Boxe, calcio, ciclismo, automobilismo hockey sono sempre presenti nella sua vita, carte e cavalli anche. Pokerista lo e' stato per anni, ora afferma di non avere piu' il coraggio per bleffare.

Cavallaro lo e' ancora, ma anche prima delle fetentissima pestilenza ormai andava raramente all'ippodromo.

Ora ha dovuto anche rimandare, sine die, la solita vacanza estiva a Civitanona Marche.

“Sono stato sempre un giocatore, ma contro il virus sarebbe da fessi giocarsi la vita”, conclude il Superfan.

Previous
Previous

Una civilta’ incivile

Next
Next

Il bue e l'asinello sospetti avvelenatori