Verso l'Austria: Verratti e Chiesa elogi esagerati, meglio Locatelli e Berardi

Domenico Berardi, classe 1994: i suoi cross hanno bloccato le partite contro Turchia e Svizzera

Domenico Berardi, classe 1994: i suoi cross hanno bloccato le partite contro Turchia e Svizzera

di Nicola Sparano

Fino a questo momento Mancio le ha indovinate tutte, speriamo ardentemente che continui anche con l'Austria... e oltre.

Dopo l'1-0 sul Galles i giornali hanno incoronato Chiesa migliore in campo e riempito di elogi la prova di Verratti.

I due, sempre a detta dei media, contro l'Austria potrebbero sostituire Berardi e Locatelli.

Da fuori e da lontanissimo oso dire che Verratti ha accentrato ma non velocizzato affatto la manovra, mi e' sembrato il lento Modric di questi europei.

Il suo squillo di tromba e' stata la punizione che ha permesso a Pessina di segnare, poco per esaltarlo, o no?

Sempre da fuori e da lontanissimo oso dire che Chiesa salta si' l'uomo ma lo fa, come spiegarlo?, in maniera meno fluida di Berardi la cui corsa e' piu' rapida e piu' “limpida”.

Il mancino del Sassuolo, inoltre, crossa meglio e con estremo profitto avendo propiziato l'inciuchimento di Demiral (autorete con la Turchia) e servito il passaggio con su scritto “basta spingere” (ricordate Bruno Conti in Espana 82?) sfruttato da Locatelli con la Svizzera.

Va sottolineato con estremo vigore che propiziare o realizzare il primo gol, quello che sblocca la partita, e' sempre cruciale, fondamentale.

Tutte queste cosette Mancio le conosce a menadito.

Il Ct, inoltre, ha dimostrato che non si fa condizionare da critiche, elogi e suggerimenti.

Mancio va avanti per la sua strada, non cerca idee e moduli nuovi solo per dimostrare di essere un super-tecnico (a la mode di Arrigo) in grado di trasformare le 500 in Ferrari.

Il Ct di Iesi (Ancona) punta sulla qualita' (piu' talento c'e', meglio e') e facendo giocare ogni azzurro nel proprio ruolo, quello che interpreta nella squadra di club.

Leonardo Spinazzola ha spiegato: “Sapevamo bene di essere una buona squadra. Siamo molto a nostro agio. L’allenatore è in grado di trasmettere entusiamo e fiducia giorno dopo giorno. Abbiamo tutto, buona difesa, buon centrocampo e buon attacco. E’ una grande combinazione di qualità. Alcuni di noi sono molto tecnici, alcuni sono davvero forti e alcuni di noi hanno tutto. Abbiamo davvero molta varietà in questa squadra”.

Mancini mette tutto insieme in un modo che raramente gli allenatori dell’Italia hanno fatto da quando Marcello Lippi ha portato gli Azzurri al loro quarto titolo mondiale nel 2006.

Sono due anni che la sua Italia va avanti come un rullo compressore (30 match di fila senza sconfitte) e non prende gol da 11 gare.

Inoltre va sottolineato che la nazionale Azzurra storicamente non e' mai stata una macchina da guerra segnando appena l'indispensabile, con Mancini ne ha fatti sette in tre partite.

Oggi come oggi l'Italia e' una squadra solida, con una identità precisa e con le idee chiarissime in tutte le situazioni di gioco.

Calma e gesso dunque, restiamo con i piedi per terra e sculacciamo anche l'Austria.

Poi sara' il Belgio a dover indossare i mutandoni imbottiti.

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