Italia-Argentina: cinque sfide memorabili, Maradona prima pianse poi si vendico’

Maradona in versione ginnasta, precede Scirea e calcia la rete dell’1-1 a Puebla nel mondiale del 1986

Maradona in versione ginnasta, precede Scirea e calcia la rete dell’1-1 a Puebla nel mondiale del 1986


TORONTO, 4 luglio 2020 – Le favole sono belle anche a distanza di decenni. Perche' ci sono sempre prodezze e papere che vale la pena di raccontare. Oggi provo a rimettere indietro l'orologio del tempo, rivivendo le cinque partite mondiali tra Italia e Argentina, delle quali tre seguite di persona. Delle cinque gare in questione la migliore in assoluto fu quella di Barcellona (mondiale 82), la peggiore quella di Napoli (mondiale 90). Esaltante ma non eccessivamente importante fu il match di Buenos Aires terminato 1-0 per noi. Da piangere anche la gara di Stoccarda (mondiale 1974) che fini' in parita' (1-1) ma, subito dopo, gli azzurri furono eliminati dalla Polonia. Anche a Puebla (Mexico 1986) fini'1-1 con un gol in torsione da ginnasta di Maradiego che poi avrebbe vinto il mondiale quasi da solo.

Stoccarda, 15 giugno 1974: Italia-Argentina 1-1: Lo stadio di Stoccarda e' un tripudio di tricolori. Tra i 70.000 presenti c'ero anch'io, al mio primo mondiale da giornalista.

L'Argentina sulla carta non fa paura, ha un solo giocatore importante, Kempes, ma alla fine il migliore di loro risultera' un piccoletto, Houseman.

L'Italia di Valcareggi e' vuota di idee e di muscoli. Rivera si siede sulle palle ed anche il mitico Gigi Riva non ne prende una. Sugli spaldi rosica di brutto Giorgione Chinaglia messo fuori squadra dopo l'ombrello haitiano al Ct.

Bisognrebbe vincere per ottenere il primo posto nel gruppo, il pareggio potrebbe non bastare. Come avvenne, perche' dopo le prendemmo dalla Polonia e per la pedata italica fu un'altra Corea, a casa dopo il primo turno, come in Inghilterra nel 68.

Per chi non ricordasse, il gol argentino fu di Huseman, il pareggio azzurro grazie ad un'autorete di Perfumo.

Valcareggi dopo l'eliminazione si dimise cedendo la panchina a Enzo Bearzot che 8 anni dopo porto' l'Italia in cima al mondo del pallone.

Buenos Aires, 10 giugno 1978: Italia-Argentina 1-0 - Stadio Momumental, io ero in tribuna stampa. Scontro decisivo per il primo posto del giorone, chi vince resta nella capitale.

Il pronostico e' tutto per gli argentini, ma gli azzurri non ci stanno.

Quando Causio lancia Bettega e il futuro attaccante del Blizzard cannonegga in gol, lo stadio ammutolisce e , per un attimo, l'Argentina piange. Comnuque, alla fine abbracci e baci in campo con la promessa: Ci vedremo in finale.

La previsione si avvera a meta'.

L'Italia inciampa sulla rognosa Olanda, mentre l'Argentina, grazie ad un biscotto col Peru', arriva all'ultimo match con l'Olanda che batte per 3-1 ai suppelementari.

Barcellona 29 giugno 1982: Italia-Argentina 2-1 – Alzi la mano chi ci credeva. L'Argentina dell'astro nascente Maradona sembrava un rullo compressore.

L'Italia era piccola e incapace di vincere, aveva, infatti pareggiato le prime tre partita della fase iniziale ed era finita in un girone di ferro contro il Brasile, principale favorito alla vittoria finale, e l'Argentina campione del mondo uscente.

Fu da queste due partite che l'Italia getto' le basi per quella che tra e' la piu' grande sorpresa di ogni mondiale.

Maradona, francabollato da Gentile, non incide al contrario di Tardelli che infila con un diagonale a fil di palo, poi raddoppia il terzino Cabrini. Troppo tardi riduce lo savantaggio Passarella. Da qui la marcia trionfale dell’Italia: 3-2 al mitico Brasile (tripletta di Pablito Rossi), 2-0 alla Polonia di Lato (futuro allenatore dei Rockets di Toronto), 3-1 in finale sulla Germania Ovest.

Italia campione del mondo, vittoria inaspettata ma meritata.

E a St. Clair scoppio' la madre di tutte le feste: “We are numer 1” cantava, orglioso il popolo italiano ora fiero d elle proprie origini.

Puebla 1986, 5 giugno: Italia-Argentina 1-1 – Noi campioni del mondo in carica, loro vogliosi di vendicare il 2-1 di quattro anni prima. Si giocava a Puebla, distante 135 km da Citta' del Messico, altitudine 2.135 metri (circa 7.000 piedi).

Rispetto alla capitale si era circa 90 metri piu' in basso, ma sempre alta montagna era.

Io c'ero, per me era il terzo mondiale dal vivo.

La partita inizio' bene per noi, al 7' Altobelli trasformo' un calcio di rigore.

Il maledetto mviziaccio di chiudersi per proteggere il golletto mise vento nella vele dell'Argentina.

Alla mezz'ora Maradona divenne un ginnasta, fece una torsione, lui piccolo e tracagnotto, ed infilo' Galli che non era uscito come doveva.

Sull'1-1 la gara si addormento' perche' il punto bastava ad eentrambe per avanzare.

All'Italia tocco' la Francia di Platini che ci mise fuori chiudendo il regno dei Campioni del Mondo.

L'Argentina, invece, con l'aiuto della “mano de Dios” travolse l'Inghilterra, poi il Belgio ed infine la Germania e vinse il suo secondo mondiale.

A quel mondiale partecipo' per la prima, e fino ad ora ultima, anche il Canada. I biancorossi furono squadra materasso perdendo le tre partite della fase iniziale, senza segnare un gol.

Napoli, 10 giugno 1990: Italia-Argentina 4-5 dopo i rigori – Undici metri maledetti, l'Italia perde l'occasione di vincere un mondiale che ci avevano confezionato su misura.

A far pendere la bilancia dalla parte argentina non fu Maradona che giocava di fronte al suo pubblico del al San Paolo.

La maggior parte della colpa ricade sulle spalle dell'uomo-ragno, Zenga, uscito a farfalle, che permise a Caniggia di metterci un ciuffo di capelli. Secondo responsabile fu il Ct Vicini, che insistette a tenere in campo un Vialli alla frutta.

Pure l'Italia aveva dominato nel primo tempo chiuso in vantaggio con un gol del bomber siculo dagli occhi spiritati, Toto' Schillaci.

Nella ripresa Maradona spinge i suoi e arriva il mezzo regalo di Zenga che poi dal dischetto non ne vedra' uno. Donadoni e Serena sbagliarono i loro rigori, buonanotte Italia. Gli azzurri vinsero poi la medaglia di cartone battendo l'Inghilterra per il terzo posto. L'Argentina giunse alla finale dove fu derubata dalla Germania perche' il rigore che decise il mondiale non c'era. La Fifa, Havelange e il suo malefico secondo, Blatter, fecero pagare a Maradona le maldicenze, poi risultate vere, che Diego andava vomitando su di loro. La Germania disse danke schon, grazie mille.

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