Accuse olandesi: "Bettega voleva comprare un gol"
TORONTO, 9 maggio 2020 – Da quella “maledetta” partita che costo' all'Italia la finale di Argentina 78, sono passati 42 anni. La semifinale in questione, Olanda-Italia 2-1, disputata nello stadio Monumental di Buenos Aires. Fu caratterizzata, tra l'altro, dal fatto che il difensore tulipano Ernie Brands porto' prima l'Italia in vantaggio grazie ad un autogol, poi realizzo' la rete del 1-1.
Ebbene, ora, a distanza di 42 anni, Brands ha accusato Roberto Bettega di aver tentato di corromperlo promettendogli grosse somme di denaro in cambio di un gol. Il presunto tentativo di corruzione avvenne dopo che l'Olanda si era portata in vantaggio (gol chilometrico di Haan). Agli olandesi sarebbe bastato un pareggio per arrivare alla fine (poi persa con l'Argentina).
“Bettega mi disse: voi vi qualificate lo stesso, se mi fai segnare il 2-2 ti faccio ricco”, ha scritto Brands.
Questa la versione dell'ex difensore, oggi 64enne, che nella sua autobiografia appena pubblicata non specifica quanti soldi Bettega gli avrebbe offerto e in che lingua avesse avanzato la proposta.
Roberto, cinque anni dopo quella semifinale, venne a giocare a Toronto e so per certo che anche nel 1983 non spiccicava una parola di inglese ne' di olandese. Brands, da parte sua, l'Italia l'aveva vista solo con il cannocchiale, quindi resta il mistero del come sui sarebbe svolto il tentativo di corruzione. Inoltre, ci sono due punti importanti da considerare: 1) Che se ne faceva Bettega di un gol comprato, che beneficio avrebbe portato alla sua carriera una rete che significava ben poco visto che non avrebbe portato gli azzurri in finale ? 2) Bettega e' un piemontese e i piemontesi, si sa, hanno la borsa stretta quasi come i genovesi.
Io a quella partita c'ero, in tribuna stampa del Monumental, a 30 metri di altezza sul terreno di gioco. Brands fece autogol mentre cercava di anticipare Bettega, poi pareggio' da fuori area. Quando ci fu il presunto tentativo di corruzione io ero venuto quasi alle mani con un giornalista olandese nel vuoto che stava gridando, in inglese, Fuck Italians, go and eat spaghetti.
Bettega, anni dopo a Toronto, mi parlo' amaramente di quella sfortunata partita: “Pochi ricordano (o sanno) che la mancata finale in Argentina '78 fu originata anche dal comportamento poco sportivo degli olandesi, che prima fecero fallo su Zoff, che buttò il pallone fuori per riprendersi da una botta subita in uscita, poi non restituirono la rimessa in gioco all'Italia. E su quella rimessa gli orange costruiscono il gol che darà il via alla rimonta olandese. La storia del calcio è ricca di episodi decisivi, ed a me è sempre parso ingiusto che questo sia stato dimenticato”.
Bettega convenne che un altro episodio determinante fu la marcatura asfissiane e scorretta di Neeskens ai danni di Paolo Rossi: “Lo prese a botte specialmente a palla lontana mentre l'arbitro, uno spagnolo, non poteva vedere. Emarginando Pablito alla fine vinsero”.
“Cose mai viste, bevono e fumano negli spogliatoi”
Dopo la prima partita disputata al Varsity con la maglia del Blizzard Bettega era stupito, quasi stralunato: “Non posso crederci, a fine gara negli spogliatoio c'e' chi beve birra e chi fuma sigari”.
In quelle partite iniziali l'allenatore Bobby Houghton utilizzo' Bettega da centrocampista arretrato. In quella posizione Roberto rese poco perche' il gioco cel Blizzard era fatto di lanci lunghi .
“Vedo pochi palloni. Mi passsano tutti sopra la testa”.
Quando il tecnico sposto' Bettega nel ruolo di seconda punta le cose migliorarono, di molto.
Bettega, infatti, poteva ammorbidire di testa tutti i cross alti trasformandoli in palloni con su scritto “basta-spingere” per David Byrne.