Argentina 78, Italia prove di grandezza
L’11 dell’Italia che batte’ l’Argentina con un gol di Bettega. In piedi, da sinistra Benetti, Scirea, Zoff, Bellugi, Bettega, Gentile; accosciati, da sinistra Causio, Antognoni, Rossi, Cabrini, Tardelli
Mar del Plata (Argentina) giugno 1978 – Toronto-New York-Miami-Rio De Janeiro-Mar del Plata. Fu una faticaccia raggiungere l'Argentina, allora non c'erano voli diretti. Partii sperando che il mio secondo mondiale dal vivo durasse di piu' dei 9 maldetti giorni tedeschi di quattro anni prima. In tasca avevo anche un'assicurazione sulla vita: in Argentina si sparava, c'era la dittatura militare, ed io avevo una figlia appena nata, Sulinda.
Il mondiale si svolse senza problemi e per l'Italia fu un gran mondiale, la prova generale di quello trionfale di quattro anni dopo.
Italia-Francia si svolse il 2 giugno.
Fuga di Six sulla sinistra, cross per Lacombe che insacca. Francia in vantaggio dopo 40 secondi. In campo gli azzurri a testa bassa, in tribuna ci si strappa i capelli. Per fortuna ci pensano Rossi e Zaccarelli a capovolgere il risultato. Di quella partita, dopo i santiameni conseguenza del loro vantaggio, ricordo le cavalcate del debuttante Cabrini, la marcatura ferrea di Tardelli su Platini, la carambola-gol di Rossi sul gol dell'1-1, la grande girata di Zaccarelli che concluse a rete un'azione da lui stessso impostata con Pablito.
Quattro giorni dopo, 6 giugno, ancora a Mar Del Plata, Italia-Contro Ungheria. Finsice 3-1 per gli azzurri. E' la prima partita che non fa soffrire. Rossi, che sta diventando Pablito, apre le marcaure dopo pochi minuti, poi Bettega e Benetti ci portano sul 3-0. Loro segnano su rigore. In questo match Bobby gol Bettega colpira' quattro traverse, quattro, con altrettanti colpi di testa.
L'Italia nel terzo match incontra l'Argentina, entrambe sono gia' qualificate, chi vince resta a Buons Aires.
Corre voce che Bearzot avrebbe preferito far riposare alcuni titolari, ma costoro rifiutarono di cedere il loro posto al sole.
Si gioca al Monumental di Baires. Passarella e soci tengono sempre il pallino del gioco, ma Zoff non corre pericoli. Al 77' Rossi a lancia Bettega e il futuro giocatore di Toronto, insacca con un preciso rasoterra. Lo stadio ammutolisce. Un collega argentino si alza e grida: Chi marco'? Bettega gli risposi. E lui: Non fa niente ci rivedremo in finale”.
La previsione, purtroppo, non fu azzeccata. Gli azzurri dopo aver battuto anche l'Austria (1-0 gol del solito Pablito) sbatterono contro i poco odorosi tulipani e furno eliminati da due chilometrici gol subiti da Dino Zoff (prossimamente articolo-intervista con Zoff). L'Olanda poi perse (3-1 dopo i supplementari) la finale mondiale con l'Argentina. La nazionale di casa giunse in finale grazie ad una bella pastetta con il Peru'. All'Argentiva serviva una vittoria con almeno 4 gol di scarto, altrimenti in finale ci sarebbe andato il Brasile. Ebbene, l'Argentina quella partita la vinse 6-0 e in finale batte' l'Olanda.
*Johan Cruyff non era andato in Argentina con l'Olanda perche' aveva paura come lui s tesso confesso':
«Non andai in Olanda perché qualche mese prima subii un tentativo di rapimento che cambiò per sempre la mia visione della vita, e del ruolo che in essa ha il calcio».