Jim K. se la cavo’ per un pelo

Gli oppositori del regime invitavano a  boicottare il mondiale

Gli oppositori del regime invitavano a boicottare il mondiale

Mar del Plata (Argetina) - La citta' sede della prime due partite dell'Italia, Mar del Plata, e' la versione argentina di Las Vegas con il mare al posto del deserto, ma con tanti Casino'. Quattro scali e 24 ore dopo vi misi piedi con un buco nello stomaco. Sugli aerei si mangia come sapete, poco e soprattutto male. Parcheggiata in albergo la valigia e la sputaparole, una vecchia e malconcia Olivetti, andai alla disperata ricerca di un ristorante. Erano le 8 di sera ed in Argentina cenano alle 10. Entrai nel primo ristorante che trovai, era completamente vuoto. L'assenza di clientela mi fece sospettare che non si mangiava bene. Ma la mia fame era tale che rischiai. Il cameriere non spizzicava una parola ne' di italiano ne' di inglese. Ci arrangiammo con lo spagnolo. Gli dissi: asado, come mi aveva concisgliato Giorgio Piotti. Lui cerco' di dirmi qual;cosa, poi capii che avevo ordinato una porziene per quattro persone. Quella carne arrosto non me la sbafai tutti, ma quasi, accomagnata da una splendida bottigli di Cabernet Sauvignon. Il giorno dopo andai a ritirare l'accredito e nell'ascensore mi imbattei nel mitico Gianni Brera. Lo salutai, Buongiorno maestro. Lui rispose mentre accendeva la pipaa, buogiorno, ma ci conosciamo? Ci siamo visto e parlati in Germania. Non ricordo e usci' dall'ascensore impuzzolito dal fumo.

In Argentina la migliore mangiata, e bevuta, fu alla Cantina di David che era il ristorante dove la nazionale italiana andava a consumare i pasti. Per una di quelle strane combinazioni che a volte mettono un pizzico di sale nella vita, il proprietario del ristorante era Davide, cugino di Dominic Matera. Il ristorante era off limit a tutti quando c'era la nazionale, ma la raccomandazione di Dominic fece da apriti Sesamo al sottoscritto e al mio compagno di meredre, Jim Kernaghan dello Star.

Non potemmo importuare i nazionali, ma mangiammo da padreterni. Fu una autentica magnifica abbuffata di piatti italo-argentini – pasta e carne di tutti i tipi – che duro' alcune ore.

Il mezzorgino del giorno seguente con Jim dovevamo andare all'allenamento dell'Italia. Ma lui non si fece vivo. Lo incontrai a tarda sera. Aveva due occhi neri. Gli chiesi, cosa hai fatto? Lui , dopo quale esitazione, mi racconto che se l'era vista brutta.

“Dopo la cena da David andai al bar del mio albergo per l'ultima birra. C'erano due ragazze, ed io cercai di attaccare bottone. Non so come, da cosa nacque cosa e due tizi in borghese mi ammanettarono. Erano polizotti in borghese. Mi portarono in una stanza sotterranea e mi riempirono di botte fino a quando risucii a tirare fuori l'accredito e dimostrare che ero un giornalista. Senza dire una parola mi lasciarono andare”.

*Jim fu fortunato. In seguito apprendemmo che era stato portato, e picchiato, nel sotterraneo dello stadio dove le milizie portavo i diffidenti, molti dei quali finivano scaraventati in mare aperto da aerei o elicotteri.



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