Addio a Gilberto Malvestuto ultimo ufficiale della Briga ta Maiella

Due immagini di Gilberto Malvestuto

È scomparso uno degli ultimi baluardi della

memoria della storia resistenziale abruzzese

e non solo. Gilberto Malvestuto, 102

anni il prossimo 17 aprile (1921-2023). Era l’ultimo

ufficiale in vita della Brigata Maiella. Primo

di sette figli, adolescente a Sulmona negli anni

’30, si è arruolato volontario nel Gruppo Patrioti

della Maiella a Recanati, venendo assegnato alla

Compagnia pesante Mista e dal marzo del 1945

al Plotone Mitraglieri, di cui fu Comandante. Ha

preso parte ai furiosi combattimenti sostenuti in

Romagna e in Emilia per la liberazione di Monte

Castellaccio, Brisighella, Monte Mauro, Monte della

Volpe, Monte della Siepe, sul Senio, sul Lamone,

sul fiume Indice, alla liberazione di Castel San

Pietro ed è stato tra i primi ad entrare a Bologna,

insieme ai fratelli combattenti polacchi, all’alba del

21 aprile del 1945. Suo il volto più iconico di tutta

la storia della formazione, quell’ingresso trionfale

della Maiella da porta Mazzini che racconta tutta

l’epopea del Gruppo. Un onore toccato al Plotone

mitraglieri comandato proprio dal Tenente Malvestuto

integrato dalla I Compagnia del Gruppo. Era

un ritorno, per Malvestuto, che nella stessa città

aveva frequentato il corso da allievi ufficiali presso

il 3° reggimento carristi all’età di 21 anni.

Nel dopoguerra è stato presidente dell’Istituto

Storico della resistenza abruzzese e promotore

della costituzione dell’Associazione degli ex combattenti

della Brigata Maiella. Fu tra i maggiori

collaboratori del comandante Ettore Troilo.

Al termine dei funerali, celebrati nella chiesa di

Santa Maria Ausiliatrice, è stato letto il messaggio

di cordoglio del sindaco di Bologna, Matteo Lepore:

“Con Gilberto Malvestuto se ne va un pezzo della

storia di Bologna, uno degli ultimi testimoni della

Resistenza italiana. Ufficiale della Brigata Maiella, è

stato tra i primi ad entrare nella Bologna liberata il

21 aprile 1945. Un partigiano che ha speso tutta la

sua vita nel segno dell’impegno, mantenendo vivi la

memoria e i valori della Resistenza a favore delle

nuove generazioni. Quando si spegne un partigiano,

Bologna nata dalla resistenza, è più povera». Un

messaggio di cordoglio è stato espresso da Anna

Maria Anders, ambasciatrice di Polonia in Italia.

“Si parla spesso di dovere della memoria, meno

di frequente si invoca, a proposito di grandi personalità

che ci hanno lasciato, la gioia del ricordare.

Nel caso, la gioia e il privilegio dell’aver avuto con

noi un testimone così credibile, vitale, appassionato,

che aveva fatto della cultura dell’impegno

il fulcro della propria esistenza”, dichiara Nicola

Mattoscio, il Presidente della Fondazione Brigata

Maiella, istituzione di cui Gilberto Malvestuto era

Presidente onorario. Con la mestizia del lutto continuiamo

a proclamare il nostro immutato affetto per

il Tenente Gilberto Malvestuto e ad indicarlo alle

future generazioni come lui spesso dichiarava di

essere stato: “Patriota partigiano, sempre combattente,

in armi o senza, per la dignità della persona

come presupposto di qualunque

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