Afghani abbandonati da Ottawa, lavoravano per la missione canadese

di Odoardo Di Santo
Il Globe and Mail ieri ha riferito i  tragici casi di numerosi  afghani che hanno lavorato per la missione militare canadese durante la guerra in Afghanistan o hanno lavorato nell’ambasciata o come   interpreti per le truppe.

“La mia vita e’ in pericolo: Ci sono Afghani  che sono torturati dai Talibani mentre  aspettano  da mesi che il governo canadese agisca”. Ha dichiarato al giornale un ex inteprete per le truppe canadesi.

Suoi colleghi ed altri  che lavorarono per la missione canadese sono fuggiti o sono nascosti mentre sperano di ricevere i permessi di  viagggio promessi dal governo di Ottawa da ormai quasi un anno..

L’interprete  Kushal -racconta i giornale -entro’a nell’ufficio passaporti per prendere due passaporti.   Segui' un incubo.

I talebani lo bendarono,gli  legarono le mani, lo misero nel carcere e lo inchiusero  dentro un serbatoio di acciaio.

“ Mi picchiarono con un tubo e con bastone sulla schiena. Io piansi. Dissi loro che sono innocente “io sono solo un interprete” ma gli risposero che gli interpreti sono molto pericolosi per i talebani

I  talebani vanno di casa in casa per cercare  gli afghani che hanno lavorato per il Canada o per altri eserciti  occidentali.

Il giornale non cita i nomi per paura di esporli alla rappresaglia.

Un guardia di sicurezza dell’ambasciata canadese ha  riferito che i talebani hanno preso un ex collega e lo hanno torurato. Molti sono fuggiti o sono nascosti vivendo nel terrore.

I talebani  presero il controllo Afghanistan lo scorso agosto quando gli amercani e gli alleati ignobilmente fuggirono lasciando  il paese nel caos .

Trudeau ed il governo canadese  assicurarono che il Canada avrebbe  riinsediato ( resettled) 40 000 afghani che avevano lavorato per la missione militare canadese o per l’ambasciata.

Cioe’ per intenderci, secondo la facile promessa del governo gli afghani non erano rifugiati ma collaboratori verso i quali il Canada ha un obbligo morale.

Per loro  il governo assicurava che bastava fare la domanda per il resettlement. Molti ricevettero modulo standard di risposta  che diceva che  il ministero  aveva ricevuto la domanda e  gli afghani terrorizzati dai talebani dovevano aspettare di avere ulterioni notizie. Molti ancora aspettano.

Il 31 marzo la CBC  ha riferito che in Canada  dei 40.000  aventi diritto ne sono venuti 10 000.

Questa e’ una brutta  pagina,una macchia di cui  Trudeau ed il governo canadese portano tutta la responsabilita’.
Trudeau e’ sempre pronto a farsi fotografare abbrando un bambino ucraino, o alzare la bandiera canadese alla riapertura dell’ambasciata canadese  a Kiev o ad inginocchiarsi con faccia compunta al ritrovamento delle tombe dei bambini indigeni morti nelle scuole residenziali (residential schools).

Un metodo  che funziona per avere la simpatia degli elettori.

Nel mondo di oggi le notizie si susseguono fulminenamente   e tutti gli eventi durano lo spazio di un mattino e  si passa subito ad il nuovo avvenimento.

Ma gli afghani  sotto l’incubo di essere puniti  dai talebani non scompaiono dall’oggi al domani.

IL Generale David Fraser, comandante delle truppe canadesi in  Afghanistan  ha formato una organizzazione per aiutare l’evacuazione degli afghani.

“Quanto piu’ tempo passa essi vanno  incontro a piu’ pericoli -ha dichiarato- Non avrei mai creduto che ci volesse tanpo tempo per portare in Canada  persone verso le quali noi abbiamo un obbligo morale. Oggi   senza loro colpa vivono sotto un regime che risente  il fatto che ci hanno aiutato.E noi possiamo  stare a guardare mentre questo popolo  soffre?”

Nel parlamento le opposizioni hanno criticato duramente il governo chiedendo di semplificare le procedure per ammettere chi ne ha diritto senza ulteriori  remore.

La  deputata Jenny Kwan dell’NDP ed il conservatore Michael Chong hanno chiesto al governo di dare ai richiedenti un documento al posto del passaporto e fare un accordo con il Pakistan per permettere  il passaggio a molti che hanno lavorato per il governo canadese  con familiari in Canada e che vivono nel terrore di essere scoperti dai talebani.

Di fronte alle sacrosante critiche dell’opposizione e di fronte al disastro umanitario di migliaia di collaboratori del Canada il Ministero dell’immigrazione,incredibile a dirsi non solo non ha promesso di  di risolvere il problema ,ma ha avuto il cinico coraggio di affermare che l’impegno del governo  di portare il canada 40 000 afghani non ha mai vacillato, “never wawered”. Anzi il governo sta facendo il possibile.

Che Trudeau vada a dirlo ai circa trentamila afghani che avevano collaborato  e creduto alla parola del governo canadese,mentre vivono nel terrore di essere presi dai talebani.



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