Alphonso Davies, il Pendolino del Bayern e del Canada

Alphonso Davies con la coppa appena vinta

Alphonso Davies con la coppa appena vinta

TORONTO, 24 agosto – Beep, beep...fate largo al Pendolino canadese.

Il primo calciatore ad essere identificato come un “treno ad alta velocita'“ fu Cafu che dal 1997 al 2008 diede spettacolo sulle fasce della Roma e del Milan.

Alphonso Davies, freschissimo vincitore della Coppa con le Orecchie, a mio parere, puo' diventare il Pendolino del Bayern, e del Canada.

Il baby prodigio (non ha ancora 20 anni essendo nato il 2 novembre del 2000) sta dimostrando di essere tecnicamente e tatticamente abbastanza maturo.

Rispetto a Cafu non ha il tocco di palla vellutato dei brasiliani, ma neanche ha il cemento armato negli scarpini.

Lo dimostra la qualita' dei cross che effettua, contro i franciosi del piagnone Neymar ne ha affettuati 5/6, uno soltanto alto e fuori misura.

Per realizzare pienamente come una ragazzo cresciuto nel soccer (Edmonton e Vancouver) possa mandare la palla dove vuole, si deve ricordare, tra gli altri, Zambrotta e Candreva.

I dueiprodotti del calcio vero, quello italiano, nella Juve e nell'Inter erano piu' i palloni che sbattacchiavano in tribuna che quelli in area.

Davies e' un ragazzone di 1,81, in tv sembra piu' piccolo di quello che e'.

Ma anche in tv si vede la sua velocita' di gambe - il suo sprint gli ha fatto meritare il nomignolo di Speedy Gonzales – la precisione nei cross ed il senso della posizione.

La tattica in Canada e' una minestra che mangiano in pochi, in Europa se non sai cosa fare, dove e quando, non vai avanti.

Al Bayern hanno svezzato il baby venuto dal freddo - si fa per dire visto a Vancouver di neve se ne vede poca – e nel giro di pochi mesi gli hanno insegnato a fare l'esterno di difesa – ossia il terzino – con liberta' di avanzare.

Ma gli hanno insegnato anche a coprire la zona quando gli avversari attaccano in massa.

Contro i soliti franciosi qualcuno avra' notato i movimenti che il baby canadese ha effettuato per chiudere spazi di campo aperti alle incursioni.

Per farla breve, Davies, essendo difensore, non raggiungera' mai le altezze stratosferiche degli attaccanti fenomeni, ma ha tutto per diventare superstar delle difese.

Per quello che e', che diventera', deve ringraziere lo squadrone tedesco.

Il Bayern scommise sullo sconosciuto ragazzino 17enne la bellezza di 19 milioni di euro.

I dirigenti tedeschi abbero il fiuto, ed il coraggio, che mancarono ad alcuni club italiani, Milan e Torino in primis, ai quali Giovanni Lorini – allora in Canada per isegnare calcio in una Milan Academy - aveva segnalato il ragazzino visto in azione durante un provino a Vancover.

Andare al Bayern e' stata la fortuna di Alphonso perche' il club tedesco crede nei giovani cui concede le chances di giocare nella prima squadra.

In Italia, putroppo, non danno spazio ai giovani, non li portano gradualmente in prima squadra preferendo, spesso, stranieri di esperienza anche se poco dotati.

Qualcuno forse ricorda che una volta Thierry Henry fu scartato dalla Juve quando aveva 22 anni.

In bianconero gioco' 16 partite, poi lo quasi regalarono all'Arsenal perche’ non sapeva difendere.

All’Arsenal e al Barcellona fece sfracelli per anni, attaccando e segnando gol con la pala.

Ieri sera la rete della vittoria del Bayern e' stata realizzata da Coman, un'altra francese che e' stato nella rosa titolari della Juve dal 2014 al 2017 giocano 16 partite in prima squadra.

Ora i due baby prodigio, Coman e Davies, sui quali l'Italia non ha scomesso stanno facendo ricco il Bayern, in tutti i sensi.

In Italia, nel frattempo, si aspetta quella coppa che sembra un’anguilla.

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