Canada: nazionali piu’ che mai nel caos, le donne minacciate revocano lo scipero
di Nicola Sparano
TORONTO – Intendevano scioperare per avere il dovuto, ma hanno desistito dopo essere state miacciate di essere querelate.
Non si tratta di una disputa salariale qualsiasi visto che il settore interessato e' il calcio.
Non e' la prima volta che squadre nazionali attuano scioperi per sollecitare i pagamenti dovuti.
Ma e' la prima volta – a quanto ci risulta – che una federazione minaccia di adire a vie legali contro i loro atleti.
Il calcio in Canda, dunque e purtroppo, resta nel caos non soltanto a livello di nazionale ma anche di club.
Il Toronto Fc, per esempio, si appresta ad iniziare il nuovo campioanto MLS nella erratissima convinzione che Isigne e Bernardeschi bastino per tornare ai livelli di una volta.
Logicamente non e' un calciatore, o due, che fanno la differenza.
Stranamente lo ha appena riconosciuto obliquamente il coach/gm Bob Bradley dichiarando che le “seconde linee” non sono ancora in gradi di dare un buono contributo alla manovra.
Allora perche' non provvedere? Il mercato della Mls e' aperto si no al 24 aprile.
Bradely, che in molti avrebbero desiderato tornasse negli Stati Uniti, resta dunque al comando di una barca destinata a non andare tropo lontana.
Tornando alla Nazionale femminile del Canada, la protesta e' scattata dopo tagli al budget, problemi di equità salariale e mancanza di supporto da parte della federazione canadese di calcio. “Nonostante il successo senza precedenti sia della nazionale femminile che maschile nel 2021/22, non abbiamo visto cambiamenti. Dov’è il progresso? Dove sono i soldi? E' noto che nel 2018 Canada Soccer ha firmato un accordo con Canadian Soccer Business che ha completamente compromesso la propria capacità di sfruttare il successo sul campo delle nostre squadre nazionali senior. Per avere qualche possibilità di creare un cambiamento sostanziale e duraturo per tutti i programmi di Canada Soccer, abbiamo bisogno che i termini di questo accordo siano divulgati e corretti. Vogliamo sapere chi ha firmato questo accordo che ha ammanettato la nostra associazione. Perché Canada Soccer ha rinunciato all’autonomia della più grande opportunità per far crescere il nostro programma negli anni?”.
“Fa male, non mentirò”, ha detto Christine Sinclair a TSN. “Rappresentiamo tutti questo paese con orgoglio. Abbiamo condiviso alcuni dei momenti più belli insieme. Ma non sentire che il supporto della tua stessa federazione è stato difficile in passato. Ma siamo arrivati a un punto in cui, almeno per me personalmente, finché questo non sarà risolto non posso rappresentare questa federazione, sono un tale concorrente che mi spezza il cuore e mi uccide…
“Come squadra, abbiamo deciso di intraprendere azioni lavorative e da questo momento in poi non parteciperemo ad alcuna attività della Canadian Soccer Association fino a quando questo non sarà risolto”.
Poi la decisione obtorto collo, malvolentieri, perche' costretti dalla minaccia di essere querelate.
Chiaramente, la questione dei compensi resta irrisolta e pesera' come un manciognu sulle spalle delle calciatri ora impegnate iun una coppa internazionale.
Sulla stessa barca e' la nazionale maschile con un carico da 11 pendente. Il CT John Herdman ha un contratto che scade dopo il mondiale del 2026. Ma difficilmente lo rispettera' visto l'aria che tira nella CSA.