C’era una volta la Settimana Santa
Sara' una Pasqua di lacrime per la follia della guerra, la corsa agli armamenti e la fame nel mondo
di Odoardo di Santo
Un tempo la settimana precedente la Pasqua era considerata santa e di passione e preludeva alla resurrezione, una nozione incomprensibile nel mondo di oggi e non solo per i cristiani.
Ogni giorno a valanga ci sommergono notizie terrificanti che fanno sfiorire sulle labbra qualsiasi flebile sintomo di ottimismo che, al risveglio del mattino, si era affacciato nella nostra mente.
Il Presidente dell’Ucraina Zelensky dalle scene del palcoscenico dove viveva i suoi giorni nella precedente incarnazione ogni giorno eroicamente calca, seppur virtualmente, il palcoscenico del mondo implorando instancabilmente aiuto per il suo popolo, vittima di una guerra feroce .
Tutte le guerre sono distruttive perche' hanno lo scopo di sconfiggere e di eliminare il nemico.
Le guerre giuste sono sempre state una schiocchezza per turlupinare il popolo.
Papa Francesco ogni giorno lo ripete : “La guerra e' una follia ed una barbarie”.
Riceve consensi senza arrossire dai cosidetti potenti che, invece di sedersi ad un tavolo per eliminare le ragioni della guerra e lottare per la pace , parlano di diplomazia , si impegnano invece a produrre strumenti sempre piu' letali e piu' distruttivi, consentendo nel contempo profitti miliardari ai fabbricanti.
L’America spende ogni anno 778 miliardi di dollari per spese militari ed ora dai paesi sotto tuleta comunemente definiti alleati esige piu' fondi per le spese militari.
Tra essi c’e' anche il Canada.
La scorsa settimana, presentando il bilancio federale, il governo Trudeau si e’ impegnato ad aumentare le spese militari di 8 miliardi , mentre le popolazioni indigene del nord devono bollire l’acqua perche' non hanno acqua potabile. E siamo nel 2022.
In Ucraina gli invasori russi si macchiano giornalmente di orribili delitti.
Bombardano le abitazioni civili, uccidendo bambini,vecchi inermi ed indifesi costretti a vivere nei sotterranei senza luce e senza cibo. Hanno bombardato 64 ospedali secondo la organizzazione mondiale della sanita’.
Ogni giorno si scoprono fosse comuni di persone uccise barbaramente, offrendo uno spettacolo raccapricciante e la negazione di ogni senso di umanita’, come ha dichiarato la Presidente dell’Unione Europea Van der Leyen.
Poiche' la guerra non va per il verso voluto, Putin ha ora nominato nuovo comandante delle truppe in Ucraina il generale Alexander Dvornikov apparentemente con lo scopo di concentrare gli sforzi nel sud est dove si combatte la guerra civile dal 2014.
Il titolo di gloria o piu’ appropriatamente di infamia di Dvonikov e' quello di essere stato il comandante delle truppe russe in Siria nel 2015 per sostenere il dittatore Bashar Assad.
I russi furono noti per aver represso i dissidenti distruggendo le citta’ e scaricando bombe a grappolo in continui attacchi sulle popolazioni civili costringendo alla fuga milioni di siriani.
Secondo l’Onu in Siria sono state uccise piu’ di 350 mila persone.
L’attenzione del mondo ,come e’ comprensibile e’ concentrata sulla invasione russa dell’ Ucraina e sui crimini commessi giornalmente nonche` sul problema del petrolio e del gas per cui l’Europa dipende dalla Russia .
Lo scorso anno l’Europa ha pagato alla Russia 35 miliardi ironicamente necessari per la fabbricazione delle armi usate in Ucraina che l’occidente continuamente condanna anche se poi trova tutte le ragioni per non rinunciare al gas e petrolio russo....per ora dicono.
Nel mondo ci sono cronicamente situazioni critiche che pero’ non appaiono sul radar dell’opinione pubblica perche' i news media hanno altre priorita’.
L’Ucraina ha suolo fertile al punto che da quando andavamo a scuola nelle elemetari veniva definita il granaio dell’Europa.
La Russia e’ il maggior esportatore del fertilizzanti.
A causa della guerra sono impossibili le coltivazioni e quindi il crollo delle esportazioni di derrate alimenari creando instabilita' politica ,carestie e poverta' nel mondo.
La Fao, l’Ocse e la banca Mondiale suonano l’allarme sulla mancata disponibilità e sui costi dei beni alimentari.
Chi paga piu' di tutti pero' sono i paesi poveri del terzo mondo. Di cui non si parla.
L’Europa è un forte produttore ed esportatore di prodotti alimentari e non ha problemi come anche i ricchi paesi dell’Ovest.
In queste settimane,tra una cronaca delle distruzioni, dei morti, dei profughi dell’Ucraina per la gioia dei nostri palati e a scanso si cadute diabetiche ci vengono offerte le sofisticate pubblicita' delle colombe pasquali.
Non cosi' per le popolazioni di gran parte dell’Africa e del Sud-Est asiatico che si vengono a trovare in una drammatica situazione di mancanza di cibo, senza soluzione in vista.
Altro che dolci e diabete.
Eritrea e Somalia dipendono interamente dalle importazioni di grano da Russia e Ucraina, così come i tre quarti degli egiziani, dei libanesi che importano il 90 per cento del grano ucraino e di tanti altri paesi dell’Africa e del Sud Est dell’Asia ,in tutto ben 26 paesi a basso livello di reddito.
Se le distruzioni, le atrocita' della guerra, le morti di esseri umani che sono come noi e non espressioni sentimentali, se l’evidenza delle catastrofi per tutti gli abitanti del pianeta e delle conseguenze negative di questa “guerra mondiale”, non costituiscono uno stimolo per cercare gli accordi e i compromessi necessari per arrivare finalmente alla pace che cosa e' necessario?