Non rubategli il Pallone d’oro
Champions: Decide Benzema ma Lukas Modric spettacolare. Il Chelsea aveva il coniglio per la testa. L’ammazzajuve ha fatto la festa anche al Bayern
Luka Modric, croato, classe 1985, e’ l’utimo dei grandi storici 10
di Nicola Sparno
Se non lo regalano, o lo vendono, ai soliti due (Messi&Ronaldo), il Pallone d'Oro di quest'anno dovrebbe andare, certissimamente, al piccolo grande Luka Modric, gia’ vincitore nel 2017. Il 10 del Real, classe 1985, un metro e 72 di altezza, e' come i grandi 10 del passato – Rivera, Platini, Maradona, Boby Baggio, Suarez, Zico, Zola e prima ancora Pele' - che usavano la palla per disegnare parabole sublimi, pennellate di puro genio per la creazione di capolavori sull'erba. Che ne pensate del passaggio di esterno destro, a volo da 30 metri, per il gol che ha mandato il match in overtime? Una cosa del genere Modric l'aveva fatta, a pelo d’erba, nella partita di andata.
Modric, un mostro. Peccato che la razza dei 10 sia decisamente in estinzione. Quel passaggio di esterno destro ha scavalcato e tagliato fuori anche l'assatanato gigante della retroguarda angle', Rudinger, che alla fine aveva un carico extra di rabbia in corpo.
Partita rimessa non vale una...(f)essa, si diceva dalle mie parti quando si giocava a scopa.
Il Chelsea aveva il coniglio per la testa.
Gli e' scappato quando ha cercato di prenderlo per le gambe cercando con troppa insistenza e, se permettete, poca intelligenza, la rete del 4-1.
Gli orfani del ricco paperone russo, prima accolto con rose, fiori ed abbracci per i suoi soldi e poi trombato per essere pappa e ciccia con Putin, hanno lottato e corso come se ci fosse da salvare il trono di madama the Queen.
La partita e' stata un eccezionale spettacolo, cosa che in Serie A ce la sogniamo di notte.
120 minuti filati pieni zeppi delle “cosucce” che fanno del calcio lo sport piu' bello del mondo.
Gol, parate, occasioni... era una sinfonia quasi senza interruzioni, merito dell'arbitro sissignori, ma anche e soprattutto del comportamento dei calciatori in campo che si contendevano, lealmente e legalmente, ogni palla senza sceneggiate. E poi non protestavano, mai o quasi.
Il Chelsea ha segnato su corner che non c'era.
Nessun teatro di protesta, madrilisti zitti e mosca.
Sul finire del tempo regolare lo spagnolo del Chealsea, Marcos Alonso, realizza una bella rete personale, sarebbe stata decisiva.
L'arbitro ricorre al Var che annulla la marcatura perche’ la palla dallo stomaco aveva sfiorato la mano destra dell'ex viola.
No gol, dunque, ma nessuno dei londiensi ci mette lingua.
Alla fine la rete che porta Ancelotti Carlo alle semifinali, e' opera della premiata ditta Vinicius-Benzema. Il brasiliano propone, il francese insacca (Il pallone d'oro a lui se non lo danno a Modric).
L'ultima occasione di andere ai rigori capita sul destro di colui che mando' a puttane la qualificazione mondiale gli azzurri, Jorginho. Anche in questa occasione l'ex asso del Napoli la butta fuori.
Bye bye Chelsea
La corazzata Bayern affondata dal Sottomarino Giallo
Non se l'aspettava nessuno, ma il Sommergibile Giallo di un paesotto spagnolo ha affondato anche la corazzata tedesca cosi' come aveva fatto con la Vecchia Signora.
Unai Emery da ragazzo dove essere andato a bottega da un fabbroferraio.
I suoi catenacci resistono a tutti gli attacchi, poi quando gli altri sono sfiancati il meccanismo si apre, rilancia la ripartenza confezionando il regalo della sorpresa.
Il Bayern ha avuto una serata storta, oppure il suo ciclo e' alla fine?
I dedeschi sono invecchiati, macchinosi a centrocampo, spuntati in avanti nonostante Lewandowki.
In avanti i frugoletti una volta veloci e incisivi ora combinano poco, o niente del tutto.
Forse si sono montati la testa, chissa?
Sulla rete che ha affondato il Bayern forse c'e' lo zampino del nostro Alfonsino.
Davis era fuori dalla sua zona di compenteza, spindosi in avanti non ha fatto in tempo a chiudere sullo spagnolo che ha affondato la corazzata di Monaco.
Aufidersen Bayern.