Covid, cartellino rosso a San Nicola

di Nicola Sparano

Mannaggia la miseriaccia porca.
Dicembre, il mese delle feste, mi e’ etrato due volte sul ginocchio a gamba tesa.
Prima ci si e’ messo il Napoli che ha preso una “Massa-ta” terribile, poi si e’ fatto vivo quella schifezza che sta scassando i cabasisi – detti anche strangugliones - da anni e che non vuole andarsene a …vaffanculo e scomparire ‘na vota per tutte.
Il Covid domenica mi ha trasformato il gargarozzo in carta ventrata, i polmoni in mitragliatrici spara muco, le ginocchia alla giacomo-giacomo, la pressione a livello di allerta 106/64, lo zucchero a 7.8.
Per ora ancora campo, appena appena.
Sono tre notti che la signora consorte alloggia nell’altra stanza.
Io nel lettone dormo – si fa per dire - a spizzichi e bocconi.
Ogni paio di ore l’organo al quale non ho dato fumo, meno male, da 40 anni, si mette a fare tam-tam, la tosse grassa esplode come quel tiro del bomber della mezzaluna che ha scatenato un putiferio creando i presupposti per il 3-0 che fa svanire i sogni di gloria.
Va be’, sul Napoli in versione scudetto -bis, mettiamoci una croce sopra.
E torniamo al Covid che, mannaggia lui e ai suoi parenti cinesi, mi ha fatto perdere due magnate di quelle storiche.
Questa sera sarei dovuto andare all’appuntamento della Societa’ dei Magnaccioni.
E domani e’ San Nicola l’onomastico del sprascritto e del primo nipote.

Invece niente, nada, niet, manco ‘po hazzo visto che sono ostaggio del Covid.
Chiudo con quella famosa frase del libro Ciao Professore:
Ed io speriamo che me la cavo……
PS: Vito, fate un brindisi, o due, alla mia scassata salute.

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