Olivia convince Ford: 9 miliardi dalla Provincia a Toronto
Gli aiuti permetteranno al Sindaco di realizzare i suoi programmi. Solo parole dal governo federale
La stretta di mano che sugella lo storico accordo
di Odoardo di Santo
Il 26 novembre è una data che a Toronto ricorderemo con piacere. Il Premier Doug Ford ed il sindaco di Toronto Olivia Chow hanno chiuso uno storico “deal” tra Provincia e Citta’.
Ford, fremente di entusiasmo, dopo aver abbracciato il Sindaco Olivia Chow, ha definito l’accordo “storico”.
Finalmente avrà pensato, sono portatore di una buona notizia dopo il fiasco dello scandalo della Green Belt e le incessanti polemiche seguite al “dono “ di oltre 8 miliardi agli amici di merenda.
I media non si sono risparmiati nel lodare l’accordo come landmark (pietra miliare) , per molti ovviamente ”storico: ed altre espressioni retoriche di cui è ricca la lingua inglese.
E’ stato fatto notare che l’accordo raprresenta una svolta nei rapporti tra Citta` e Provincia.
Ma cosa significa per noi cittadini ordinari di Toronto, quelli che in Italia si chiamano “pantalone”, cioè, coloro che pagano le tasse?
In breve, e cercando di rendere in linguaggio semplice e facile da comprendere il gergo burocratico dei comunicati ufficiali, per i prossimi tre anni il governo provinciale concederà a Toronto un miliardo e trecento mila dollari per coprire le spese di gestione della città come parte del pacchetto di aiuti di 9 miliardi di dollari.
In particolare, i fondi saranno utilizzati per il trasporto pubblico e la TTC devastata dal calo di utenti durante il Covid 19 e per i rifugi per senzatetto i cui costi per Toronto sono a livelli insostenibili.
Il bilancio comunale nel 2024 avrà un buco di un miliardo e cinquecento mila dollari e la città come tutti i comuni non può avere deficit a differenza dei governi provinciali e quello federale.
Questi fondi per i sevizi di gestione sono limitati a tre anni per tappare il buco ma non risolvono il problema di fondo dell’inadeguatezza delle entrate disponibili per far quadrare il bilancio comunale, per pagare tutti servizi che la città ha il compito di offrire ai cittadini.
Alcuni fondi richiederebbero anche l’intervento del governo federale che ha la borsa dei soldi del Paese.
Ma, come al solito, nella circostanza, il governo di Ottawa e’ intervenuto soltanto a parole.
Catherine Couplinskas, portavoce del ministro delle finanze Chrystia Freeland, secondo lo stile del governo liberale, con faccia imperturbabile ha affermato che Ottawa sarà “un forte partner” (strong partner) di Toronto, ma… niente soldi.
Dicevano dalle mie parti che le chiacchiere se le porta il vento.
Il pacchetto di 9 miliardi di dollari prevede l‘assunzione dalla Provincia della Don Vally Parkway e della Gardiner Expressway due arterie per accedere a Toronto naturalmente di giurisdizione provinciale che furono parte dell’infausto governo di Mike Harris che cinicamente scaricò molti servizi sui comuni con il risultato di imporre la riduzione dei servizi a chi ne ha più bisogno perché’, come detto, i comuni non possono avere deficit ne’ imporre nuove tasse.
L’accordo solleverà Toronto da esorbitanti costi di gestione ma anche infrastrutturali stanziando fondi per aiutare la città ad affrontare i problemi della casa, l’ampliamento della subway , la costruzione di alloggi accessibili .
Secondo i calcoli, farà risparmiare a Toronto fino a 6 miliardi e mezzo di dollari nei prossimi dieci anni.
E’ da chiarire anche che gli aiuti a Toronto non comportano nuove tasse per i contribuenti ma un ricollocamento dei fondi della provincia.
I giornali si sono chiesto ma come avrà fatto Olivia Chow ad ottenere un accordo di questa portata quando i precedenti sindaci Rob Ford, David Miller e John Tory avevano lo avevano cercato invano per anni.
Dal 26 giugno scorso, giorno in cui fu eletta Sindaco di Toronto Olivia Chow ha lavorato indefessamente per rendere la città più accogliente per tutti, concentrandosi sui problemi del transito pubblico, sui servizi per la sicurezza, sulle tasse, sui senza tetto, sui problemi di salute mentale sugli alloggi sempre più cari ed inaccessibili non solo ai nuovi immigrati ma anche ai cittadini di classe media.
In una parola Olivia Chow vuole una citta’ economicamente accessibile, premurosa e solidale nella quale tutti si sentano a loro agio.
Olivia emigrata in Canada all’eta’ di 13 anni ha vissuto le vicissitudini della sua famiglia nella nuova realtà canadese e se ne e’ fatta una ragione di vita come trustee scolastico, come consigliera comunale prima di essere eletta al Parlamento federale come deputato dell’NDP.
Durante la campagna elettorale il “tonitruante” Premier Doug Ford che sosteneva il candidato conservatore Mark Saunders liquido’ Olivia Chow come una spericolata “lefty” (sinistrorsa) che ”come sindaco sarebbe stata un totale disastro”( unmitigated disaster).
Appena tre settimane fa la stampa benpensante dell’establishment faceva notare che i grandi progetti del nuovo sindaco erano anche belli ma avevano sulla testa una enorme spada di Damocle: come li avrebbe finanziati?
Al di là delle effusioni e dei reciprochi complimenti, la buona intesa personale tra due vecchi avversari ha reso possibile mettere le basi per un nuovo inedito modus vivendi per affrontare i problemi reali a favore di tutti i cittadini aprendo a Toronto nuovi orizzonti di progresso civile e sociale.