Elezioni americane, il problema e’ nello spoglio

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by ODS

America 2020, il conteggio dei voti e' ancora in corso, al momento Binden e' in vantaggio, ma la parola fine al mandato di Trum e' ancora da scrivere.

Questo perche' votare in America sembra facile ma non lo e' specialmente quando si tratta di conteggiare i voti.

Il sistema  elettorale americano risale al 1789 quando fu eletto il primo Presidente George Washington.

Da allora non e' cambiato.

Si vota il primo martedi di novembre, ogni quattro anni, al contario di molte altre nazioni  come l'Italia dove nel dopoguerra  fino ad oggi si e' votato con sistemi  elettorali diversi .

Tuttora e' oggetto di discussione un nuovo sistema.

In Canada   si vota con il sistema uninominale con cui il Candidato che riceve piu' voti viene eletto.

Il precendente governo stabili anche una data fissa , ma non  sembra  che non sia una regola ferrea perche' il governo del giorno  puo' trovare la scusa per indire le elezioni quando i sondaggi sono a suo favore.

Il Presidente degli Stati Uniti non viene eletto direttamente .

Ai 50 stati  vengono attribuiti  un certo numero di collegi elettorali in base alla popolazione.

In ogni stato al candidato che riceve piu' voti vengono attribui  tutti  i seggi del collegio con l'eccazione del Maine e del Nebraska dove i seggi vengono attribuiti in proporzione ai voti ricevuti.

Questi sono i grandi elettori che costituiscono il collegio elettorale.

I grandi elettori si riuniscono il 14 dicembre a Washington ed eleggono  presidente il candidato che riceve   270  o piu'voti . 

Il 20 di gennaio ha luogo l' inaugurazione.

Semplice?

Nemmeno per sogno perche' i regolamenti elettorali sono decisi dagli stati.

Quindi c'e' una pletora di regole.

In certi stati  si puo' votare per posta  ma i voti devono giungere alla commissione elettorale il giorno delle elezioni.

In certi stati si puo' votare anche diversi giorni dopo il giorno delle elezioni come in Ohio dove si puo' votare fino a dieci giorni dopo o in Pensilvania dove invece si contano i voti che sono giunti anche tre giorni dopo il giorno delle elzioni.

Ogni sistema ha una giustificazione, ma crea una gran confusione.

Una volta  terminati  i riti  delle conte e riconte con immancabili   strascihi giudiziari per  brogli  veri , presunti o inventati di sana pianta come  nel presente case di Trump che sembra  sulla via dell'addio.

Quando si vota per le presidenziali si rinnovano anche  tutti i 435 seggi Camera dei Rappresentanti il cui mandato dura due anni.

Quindi sono  rinnovati dopo due anni  nelle elezioni cosidette di mezzo termine. 

Con le presidenziali si vota anche per 35 seggi cioe'  un terzo del Senato.

Al momento i democratici hanno in mano la Camera, riconquistata nel 2018, dove hanno 232 seggi contro i 197 conservatori.

I repubblicani hanno invece la maggioranza al Senato, riconquistata nel 2014, con 53 seggi contro i 45 del partito avverso (e 2 indipendenti).

In palio ci sono poi 13 poltrone da governatore e migliaia di cariche elettive statali e locali.

Il candidato democratico Joe Biden negli spogli in corso ha superato il Presidente uscente Trump e si avvicina ai 270 fatidici collegi, mentre ancora sono   in corso gli spogli delle schede per la Camera dei Rappresentati e del Senato.


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