Gino Vatri, una vita in montagna e sul ring

Gino Vatri, a destra, con Tony Campagna e Damiano Pellegrino

Gino Vatri, a destra, con Tony Campagna e Damiano Pellegrino

TORONTO, oggi - Dal ring alla montagna, poi a Toronto di nuovo sul ring. Gino Vatri, la Penna Nera piu’ famosa del Canada, si racconta.

“Infilai i guantoni, per la prima volta, probabilmente nel 1956, quell’anno mio zio Attilio Vit vinse il titolo di campione d’Italia dei pesi medi, si allenava a Trieste dove c’era anche Nino Benvenuti. Trieste era a 90 Km, cosi mio zio organizzo' una palestra a casa sua e si andava a Trieste una volta la settimana. Fu a casa di zio Attilio che appresi i primi rudimenti della boxe, a Latisana c’era una rudimentale palestra ma ero ancora troppo giovane per frequentarla”.

“Quando arrivai in Canada, nel 1967, avevo gia' preso parte a diversi campionati regionali. A Toronto nel 1967 mi allenavo al Lansdowne Boxing Club sotto la guida di Bev Carter, allenatore del peso massimo  Bob Bozic. Piu' tardi arrivo' anche Tony Campagna, insieme decidemmo di trasferirci a College St. e Spadina dove Benny D’Amico aveva aperto una palestra. Da D’Amico trovai altri pugili italiani: Luigi Cremascoli, Aldo Carelli  e Giuliano Cibba. Aldo Carelli passera' professionista e in seguito anche Tony Campagna. Aldo Carelli disputo' ottimi incontri prima della sconfitta con Ron Edwards. Tony Campagna andra' in Italia, ma dopo un breve periodo a Trieste, torna a Toronto. A Montreal avevamo Donato Paduano, ma dopo la sconfitta con Clyde Gray ebbe tempi duri”.

Alla palestra di Benny D’Amico sono passati, inseguendo gloria e quattrini ragazzi come: Furlano, Vatri, Carelli, Campagna, Cibba, Tamburello e tanti altri. Per Toronto transitarono anche il mediomassimo Domenico Adinolfi ed il peso massimo Dante Cane' . Alla palestra D’Amico facevo spesso I guanti con Aldo Carelli, Tony Campagna e con con i pesi massimi professinisti Joe Di Nardo, Bob Felstein. Bob Bozic avrebbe potuto fare molta strada nei pesi massimi e cosi Pau Nilsen chiamato the Investment. Dei pugili italocanadesi, Nicky Furlano fu quello che fece piu' strada, arrivo' a combattere per il titolo mondiale dei superleggeri contro Aaron Pryor. Prima del mio arrivo in Canada il peso massimo Giancarlo Barazza aveva raggiunto una certa notorieta' fu il mio interprete alla Lansdown Boxing Club, ogni tanto mi chiama, mi sento spesso anche con Tony Campagna, un’amicizia che dura da piu’ di 50 anni”.

“Smisi con la boxe quando cappi che non importa quanti pugni dai, sono sempre quelli che ricevi che fanno piu' male”.

“Nel 1978 sono diventato segretario degli alpini di Toronto e in seguito capogruppo e presidente, nel 1983 sono stato eletto coordinatore degli alpini del Nord America incarichi che ancora mantengo. Nel 1985 ho fondato Alpini in Trasferta il giornale degli alpini del Nord America che ' gia' giunto al numero 69. Ho pubblicato Alpini in Transfer in lingua inglese, uscito poi come Alpini of North America in diverse edizioni e ristampe, l’ultima delle quali a cura di Amazon e disponibile anche come eBook. Il libro e` stato curato da me e da Edyta Dubic, la prima versione in Italiano era uscita con la collaborazione di Mariella Policheni e Tony Lomuto che collaborano anche con il giornale Alpini in Trasferta. Lo scorso anno il gruppo e la sezione alpini di Toronto ha compiuto 60 anni dalla fondazione e organizzato il 20mo Congresso Internazionale degli Alpini del Nord America, dopo il convegno e` stata pubblicata una elegante rivista con le foto di Tony Pavia scattate per l’occasione. Gli alpini di tutto il mondo, specialmente quelli italiani, si sono sempre distinti nell’aiutare il prossimo, specialmente ora con il coronavirus”.

“Il pugilato e' uno sport molto duro e violento, pochi si sono arricchiti facendo a pugni, quanti lo sono diventati hanno ora la possibilita' di aiutare i meno fortunati”, conclude Gino Vatri.

*A Toronto la boxe e' scomparsa da anni. Ora, solo qualche ragazzo di colore tenta la fortuna sul ring.

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