Pugni e bombe, St. Clair prima di diventare Corso Italia

Nick Furlano dopo un match vinto

Nick Furlano dopo un match vinto

TORONTO, fine anni 60 – Erano gli anni ruggenti degli italiani di Toronto.

Gli emigrati del primo dopoguerra stavano cominciano a sfondare in ogni settore.

Ovunque si vedevano insegne in italiano.

Le piccole aziende dei nostri cominciavano a ingrandirsi.

Quasi ogni italiano che si proponeva in politica vinceva.

Le abitazioni si vendevano come mai piu' si sono vendute.

Era in corso il secondo esodo di massa, dalle case-conigliere di College e dintorni, ai duplex di St. Clair soprattutto, ma anche Eglinton e Danforth.

Giravano tanti soldi di quei tempi.

Girava anche la droga, eroina soprattutto, ma anche coca e mariagiovanna

Ci fu anche qualche sbandato che ricorse alla bombe per fare soldi con la cosiddetta protezione, una povera donna ci rimise la vita quando fecero eplodere un edificio a St. Clair Avenue.

Erano anche gli anni dello sport, calcio e pugilato.

Quando la Toronto Italia divenne Toronto Falcons (due Kubala, padre e figlio nella stessa squadra, vedere articolo) gli sportivi italiani abbandonarono il calcio e si spostarono, in parte, nel mondo delle 12 corde, la boxe.

Di quei tempi furono parecchi i ragazzi italiani che tentarono la fortuna sul ring, ma nessuno dei quali la trovo'.

Gino Vatri, come racconta egli stesso in questa stessa, smise perche' i “cazzotti fanno male”.

Di pugni, ne presero, tanti, Giancarlo Barazza, Aldo Carelli, Damiano Pellegrino, Gigi Cremascoli, Tony Campagna e altri.

Vatri smise quando capi' che nella boxe non c’era futuro.

Tony Campagna provo' il professionismo in Italia, poi torno' a Toronto facendo il percorso inverso a Domenico Adinolfi e Dante Cane', i quali, per un po' di tempo, cercarono di trovare a Toronto la rampa di lancio vero la grande boxe americana.

Il pugile italocanadese di maggior successo fu il piccolo calabrese Nicky Furlano che si batte' al Varsity per il titolo mondiale de superleggeri, perdendo ai punti contro Aaron Pryor.

Un altro pugile Toronto che arrivo' a battersi per un titolo mondiale fu Clyde Gray.

Clyde ci provo' quattro volte, sempre sconfitto.

Ricordo bene il suo secondo tentativo fu il 6 giugno 1975, a Porto Rico contro il campione in carica Angel Espada.

Avevo convinto Dan Iannuzzi che quel match era davvero importante.

Dal Corriere mi riservarono biglietto aereo e albergo a San Juan per una settimana.

Due giorni prima delle partenza, vengo preso a sassate dal di dentro, due calcoli mi mettono al tappeto.

In ospedale grido come un pazzo, fortissimamente e a lungo.

Il medico di turno dice: “I calcoli fanno male, lo so. Ma non ti sembra di esagerare con queste grida”.

A denti stretti ribatto: “Non sono i calcoli che fanno male, ma la vacanza, pagata e ora svanita”.

A Portorico non ci andai, of course.

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