Hanno studiato come mai nessuno prima di loro, una classe veramente “resilient” quella del 2023

Gli studenti della classe 2023 del liceo cattolico Jean De Brebeuf esultano lanciando in aria i loro i cappelli per festeggiare il diploma appena ricevuto


di Nicola Sparano

“Siamo la classe del 2023, la classe del Covid. Siamo in 400, tutti... resilient”.

Comincia cosi' il discorso a due voci dei valedictorian della scuola superiore St. Jean De Brebeuf Catholic High School (Woodbrige, Canada) nella cermonia di consegna dei diplomi.

Valedictorian – intraducibile in italiano - è un titolo  accademico che, nelle scuole canadesi viene conferito a uno o piu studenti, di solito con i voti piu` alti, che tengono il discorso conclusivo (ossia "di commiato") alla cerimonia di consegna dei diplomi di maturità o di laurea. Il termine è un'anglicizzazione del termine latino “vale dicere” ("dire addio").

I due liceali, scelti dai loro compagni di classe, sono stati Luca Pascuzzi e Vanessa Ali.

Nel discorso di commiato Luca e Vanessa hanno rievocato le battaglie sostenute per tre anni dalla loro classe per combattere il Covid e superare i gravi disagi della pandemia perche' tutti loro hanno dimostrato di essere “resilient”.

Il termine “resilient” in italiano si traduce con “resilienza”, cioe' tenacia.

La resilienza è la capacità degli individui di far fronte allo stress e alle avversità uscendone rafforzati, di saper resistere e di riorganizzare positivamente la propria vita e le proprie abitudini a seguito di un evento critico negativo. Si tratta quindi di una reazione alla frustrazione e al disagio, di una risposta tesa a trovare nuove possibilità e nuove prospettive di evoluzione e promozione del benessere.  

La resilienza riguarda quanto bene si e' in grado di far fronte, adattarsi o "riprendersi" da difficoltà o traumi.

La classe 2023/Covid ha superato brillantemente tre anni di stress che hanno costretto il sistema scolastico a reinventarsi ex novo, di sana pianta.

Lezioni on line con classi di un solo studente ma con un professore virtuale per molti. Il tutto nel contesto di un calendario che poteva cambiare da oggi e domani anche per problemi tecnici legati al funzionamento della rete.

Stressato dalla forzata solitudine, solo, senza supervisione umana, davanti ad uno schermo come lavagna. La tentazione di fare un filone virtuale, skipping the class, sara' stata notevole. Ma alla fine ha vinto la tenacia di questa classe che il Covid ha prima stressato, poi migliorata, maturata e diplomata.

Erano 403 i giovani che hanno lanciato in alto i loro tradizionali cappelli (si chiamano, tocco accademico) per celebrare la fine di un percorso di vita e l'inizio di un altro - universita', college o azienda di papa' – che sara' anche impegnativo, difficile e laborioso: ma chi ha studiato diplomandosi nonostante il Covid e' temprato per affrontare bene il futuro, accademico e non.

Per questo nonno e' stata la prima presenza ad una cerimonia del genere avendo saltato, presumibilmente per impegni di lavoro, quando  i figli  gettarono in aria il tocco accademico.

 Orgoglioso e fiero del percorso scolastico di Nicholas, ho ammirato   l’esemplare organizzazione della cerimonia e  l'impatto visivo di 403 ragazzi e ragazze che gioivano per la soddisfazione di aver fatto “na bona jobba”.

In quel mare di volti giovanili non si e' visto ne' un tatuaggio, ne' un piercing.

Probabilmente sotto le toghe qualcosa poteva nascondersi , perche' i ragazzi sono ragazzi e seguono la moda, speriamo senza esagerare e rigettando facili tentazioni.

In Italia non si usa la cerimonia che sancisce la fine della scuola superiore. Sarebbe un bene per tutti se ci fosse, scusate la presunzione, perche', forse aiuterebbe i ragazzi a crescere “uniti” senza frazionarsi in “branchi”.

Accademicamente il sistema scolastico italiano si ritiene  di livello superiore a quello canadese, ma riflette lo stato, diciamo confusionale, del paese permettendo continui episodi di violenze contro gli insegnanti,  perpetrate sia da alunni che da genitori.

Il sistema delle scuole cattoliche canadesi non e' perfetto, ma si sforza di educare nel modo giusto gli studenti ed in maniera indiretta i loro genitori. La diversita' di genere  e' accettata ma non sbandierata o incoraggiata.

  La cerimonia e' iniziata con un professore che trasportava un Crocifisso al cui passaggio tutti si sono fatti il segno della Croce. I presenti erano un migliaio e piu', 403 diplomati, i loro genitori e qualche nonno. Piu' delle meta' dei 403 diplomati erano di origine italiana (lo stesso dicasi del corpo insegnante) il resto un misto di tante etnie diverse. Ragazzi bianchi, gialli, neri e bruni cresciuti senza problemi di colore , uniti nella voglia di migliorarsi attraverso l'educazione.

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