I grandi del mondo in Italia, tanto fumo poco arrosto

Uno dei tanti striscioni che hanno accolto i grandi del mondo a Roma

Sul clima ed il riscaldamento del pianeta invece nonostante il fatto che tutti ripetono che il tempo stringe (the clock is ticking) i leaders fanno solo : blah blah blah, per dirla con i giovani preoccupati per l’ambiente.

di Odoardo Di Santo


I leaders dei 19 paesi delle maggiori economie del mondo piu' l’Unione Europea  cioe' il G20 sono stati  ospiti a Roma della magistrale ed impeccabile organizzazione del Primo Ministro Italiano Mario Draghi,per discutere dei problemi del mondo.

Venerdi  e sabato hanno sfilato  confidenti e soddisfatti davanti alle tv e si sono riuniti nei sontuosi saloni  romani costruiti nei secoli da principi ed aristocratici .

Il vertice  si è aperto dopo che il premier Mario Draghi ha accolto tutti i capi di Stato  e di governo.

  Al Quirinale sono stati ospiti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che  offerto una raffinata cena con  salmone all'aneto (finocchio fetido secondo Google) e filetti di spigola nel menù.

Lo scopo del vertice era di prendere un impegno per frenare il riscaldamento del pianeta ad 1,5 gradi entro il 2030.

Al centro della giornata di ieri c'era anche  l'accordo sulla tassazione globale alle multinazionali e l'impegno alla condivisione delle dosi di vaccini contro il Covid con i Paesi  poveri.  

Nelle nazioni ricche oltre  il 70%  sono vaccinati ma solo 1,5% nel paesi poveri ,una condizione moralmente inaccettabile” secondo il Presidente Draghi.

I leaders del G20 hanno raccolto l’appello del Primo Ministro Italiano e si sono detti soddisfatti di aver  accettato  la tassa del 15% alle societa' multinazionali come pure hanno deciso di contribuire con 100 miliardi di dollari per aiutare i paesi piu' poveri, vittime della pandemia .

Sul clima ed il riscaldamento del pianeta fallimento   nonostante il fatto che tutti ripetono che il tempo stringe (the clock is ticking) .

Ma leaders fanno solo : blah blah blah, per dirla con i giovani preoccupati per l’ambiente. Solo chiacchiere.

Il segretario dell’ONU  ha lapidariamente  commentato con disappunto e sconcerto: “Speranze disattese” anche se ha aggiunto “ ma almeno non sepolte”.

Ma dopo i risultati del vertice di Roma  e' arduo poter credere nell’improbabile miracolo che al meeting organizzato delle nazioni Unite a Glasgow che inizia lunedi' i partecipanti aprano finalmente gli occhi sui disastri climatici con crescente intensita' ed effetti distruttivi che noi comuni mortali osserviamo tutti i giorni.

Ci avevano provato Il Presidente Mattarella e Papa Francesco, dando per scontato che i leaders del mondo non sentono le voci di chi vuole salvare il pianeta specie i giovani che vedono nero nel loro futuro.

Mattarella che li aveva ospiti al Quirinale, ha rivolto un monito  ai leaders del mondo della terra perche' il mondo ci guarda e  dobbiamo ai giovani un pianeta migliore. 

“Non dobbiamo consegnare a chi verrà dopo di noi- ha aggiunto- un pianeta solcato da conflitti, le cui risorse siano state dilapidate, il cui ecosistema sia stato compromesso per l'egoismo di chi è stato incapace di coniugare la legittima aspirazione alla crescita economica e sociale con l'esigenza di tutelare ciò che non ci appartiene”.

 Papa Francesco alla vigilia dell’incontro sul clima aveva detto: «È il momento di sognare in grande, agiamo insieme per un futuro equo e giusto» E nella sperannza , secondo noi vana, di toccare il cuore dei leaders  ha aggiunto:«I bambini sono più saggi di noi, ascoltiamoli». Parole al vento.

Le conclusioni del G20 testimoniano  il divario tra la realta' che abbiamo sotto gli occhi e gli interessi egoistici che prevalgono .

  Cina e India che sono tra i paesi piu' inquinanti del mondo si rifiutano di impegnarsi ad azzerare le emissioni di gas serra,   quindi niente limite all'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi centigradi, come previsto dagli accordi di Parigi, (del 1915)  e tantomeno l’impegno concreto all'eliminazione del riferimento al 2050 per portare a zero le emissioni di gas serra.

I protagonisti del vertice a parte le lodi a  Draghi non hanno potuto architettare una spiegazione plausibile da offrirci per giustificare il fallimento del vertice. Come prevedibile si sono rifugiati nelle dichiarazioni generiche.

Il vertice del G20 "ha mostrato la sua utilità" nonostante "le numerose divisioni e divergenze" ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron.

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha lodato in conferenza stampa il lavoro "superbo" di Draghi, mentre sul clima ha detto che ci sono stati progressi ma c'è ancora molto da fare.

Difficile da credere ha espresso un ringraziamento speciale  proprio ai ragazzi di Greta: "Vorrei ringraziare molti degli attivisti che ci spingono, ci mantengono tutti sul pezzo", anche "quando dicono che sono stanchi di questi bla bla bla" o che "parliamo senza sostanza", "io penso che questo vertice ha riempito di sostanza queste parole".

Il primo ministro Trudeau ha detto che c’e'  molto da fare e si richiede l’impegno di tutti.

Al Vertice c’era anche il presidente della Turchia Erdogan, non il piu` amato,che tuttavia ha fatto pace con la Presidente della Unione Europea Ursula von der Leyen  che aveva snobbato a Istanbul la quale a sua volta lo aveva definito dittatore.  

 Eppure per far vedere con i propri occhi ai leaders  dei paesi che contano la gravita' dei problemi che  assillano il pianeta rischiando di  mandarlo in malora,  invece dei fumosi discorsi sul multilateralismo, Erdogan  avrebbe potuto   organizzare  un visita in Turchia.

  Sorvolando  il lago  il Tuz il secondo per estensione di 1665 km.quadrati, avrebbero visto che non  ha piu` acqua.E` secco.

Una volta era cosiderato il granaio della Turchia.

Avrebbero  visto che circa 5000 flamingos che per anni  vi  sono migrati e hanno nidificato sono  morti.

Le carcasse  sono sparse sull’alveo del lago essiccato.

Avrebbero visto che  molti altri laghi  sono ugualmente prosciugati o sono recessi a livelli allarmanti a causa delle scarse precipitazioni e delle  dannose  politiche agricole e le pratiche  irrigatorie predatorie che hanno eroso e prosciugato le sorgenti sotterranee.

Nel lago  Van  il piu' grande della Turchia i pescherecci non possono attraccare piu' ai moli perche'   l’acqua e' scesa a livelli troppo bassi .

Gli esperti di clima sostengono che i laghi  sono vittime di  siccita' indottta dal cambiamento climatico. Prevedono che l’intero  bacino Mediterraneo,  inclusa la Turchia, sono particolarmente a rischio di severe siccita' e desertificazione.

Dalla visita i capi di stato e di governo, dal caso dellla Turchia simile a tanti altri nel mondo,avrebbero capito cosa significa  che il pianeta sta andano a rotoli e che basta con le chiachiere per giustificare la insana mania di sacrificare il futuro ai  calcoli cinici del momento  .

Altro che le vaghe allusioni ad aspettare il 2050 per ridurre le emissioni che inquinano il pianeta..

I leaders hanno preferito chiudere il vertice romano gettando la famosa monetina nella fontana di Trevi, perche', dicono, porta fortuna.

 La Cop26 di Glasgow,l’atteso meeting delle Nazioni Unite sul clima che inizierà lunedì subito dopo la conclusione del G20, non  parte purtroppo sotto buoni auspici.

 


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