Il sogno di Trump: potere a vita come Putin

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By L. Campanella

Toronto, 21 agosto - “Trump non é capace di guidare il Paese”, “non permettete che sia rieletta una persona che è stata capace di liberare i nostri peggiori impulsi”. “Non permettere che vi sia tolta la democrazia!”, “Andate a votare. Tutti!!”

Impossibile andando indietro nel tempo nella storia degli Stati Uniti trovare un ex presidente che ha usato parole cosí dure contro un presidente in carica.

che parole, pronunciate da Obama, che dicono tutto, anche quello che non è stato detto, quello che tanti, tantissimi di noi sentiamo dentro e che temiamo: sarà sufficiente andare a votare? C’è seriamente da pensare di no.

Trump è capace di qualsiasi cosa e farà qualsiasi cosa per continuare nel suo potere che a questo punto sta diventando solo e soltanto “potere personale”.

E non solo per soddisfare una legittima (?) aspirazione personale, quella per cosi dire “apertamente manifesta” di continuare per un secondo mandato, come è avvenuto per la stragrande maggioranza dei suoi predecessori, o una aspirazione “nascosta” ma nemmeno poi tanto celata, di essere uguale a Putin e Xi Jin Ping che sembrano intenzionati e capaci di restare al potere a vita.

Oppure per il timore di essere incriminato, per una serie lunghissima di reati “fiscali”, e arrestato non appena ridimensionato a “normale cittadino” se perdesse le elezioni.

Il problema, purtroppo vero, grave e praticamente non risolvibile, è che Trump è chiaramente affetto da un grave problema psichiatrico: “narcisismo perverso (o maligno)”.

Il narcisista è una persona che ha costantemente bisogno di sentirsi ammirato e di piacere agli altri.

Un po' forse lo siamo tutti perché il sentirsi ammirati e piacere agli altri è una sensazione piacevole e desiderarlo e riuscirci può anche aiutare a farci sentire più sicuri di noi stessi nell’affrontare tutte le difficoltà della vita e migliorare le nostre relazioni sociali.

Il narcisismo però è un problema più serio quando diventa un disturbo della personalità caratterizzato da egocentrismo e poca empatia e può diventare un problema ancora più serio quando il narcisismo diventa “perverso (o maligno)”.

Questo narcisismo rappresenta l’estremizzazione della patologia che diventa un disturbo asociale associato a violenza e aggressività con gravi conseguenze per tutte le persone che gli sono vicine.

Gli psichiatri conoscono bene questo grave disturbo della personalità e ne hanno delineato le principali caratteristiche:

Superiorità e scarsa empatia: è una delle principali caratteristiche del narcisista perverso: quella di dare l'impressione di essere sempre superiore agli altri.

Ha il costante bisogno di sentirsi ammirato e di piacere agli altri, pretendendo che ogni suo desiderio debba essere esaudito rapidamente.

Proprio per questa tendenza a sentirsi superiore, il narcisista perverso non è capace di riconoscere le emozioni o i bisogni degli altri, non manifestando nessuna empatia 

Personalità seducente: per poter raggiungere i suoi obiettivi, il narcisista maligno si manifesta agli altri come affascinante, simpatico e sicuro di se stesso.

Riesce così a sedurre, apparendo come il partner ideale, una persona con un buon livello sociale ed economico.

Deresponsabilizzazione: altra caratteristica tipica è quella di mostrarsi con più facce e di non assumersi mai la responsabilità delle proprie azioni.

Manipolazione: per poter raggiungere il controllo completo, si avvicina alle persone manipolandole per poterle poi sottomettere e renderle dipendenti. Manipolazione che non esita a fare uso della violenza psicologica, fisica o sessuale .

Sono sufficienti anche solo un paio di queste caratteristiche per inquadrare una persona nella definizione di “narcisismo maligno”.

Solitamente ci vuole un po’ di tempo per capire come in realtà dietro l’apparenza di una persona di successo, seducente e piacevole si celi una persona insicura e patologica, che fa della manipolazione, della dipendenza e dell'aggressività il suo punto di forza per conquistare e controllare gli altri.

Nel caso di Trump non c’è voluto molto tempo. Il suo carattere poco tollerante alle frustrazioni, impulsivo, irresponsabile, il disprezzo dei valori tradizionali, l’assoluta incapacità a mantenere accettabile relazioni sociali, l’autosufficienza, l’esasperato egocentrismo, la totale insensibilità verso il dolore e le sofferenze degli altri e nessun sentimento di colpa o vergogna.

Con tutto questo possiamo davvero pensare che il popolo degli Stati Uniti possano andare a votare tranquillo?

Se Trump capisce, o meglio gli fanno capire, che la sua rielezione è davvero in pericolo, qualsiasi scenario, anche il più fantapolitico, è possibile.

Dal boicottaggio delle elezioni, in parte già messo in atto, ad un loro rinvio a causa della pandemia, in attesa di attribuirsi i meriti di un improbabile vaccino, all’inventarsi la minaccia di un nemico, ma anche attentati contro gli interessi degli Stati Uniti per chiamare tutti gli americani a stringersi attorno al loro Presidente-Comandante in Capo.

E se invece le elezioni dovessero tenersi regolarmente e Trump dovesse perderle?

Improbabile, forse impossibile, che riconosca la sua sconfitta.

Cosa succederà? Meglio non pensarci.


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