Immigrati illegali oggi criminali, ieri indispensabili

Novantanove anni or sono Severino Di Santo, residente a Saint Jacob, fece domanda all’allora Dominion of Canada di poter andare a New York per tornare in Italia, poi pero’ si fermo’ a Pittsburgh. A sinistra la copia della domanda, a destra il gruppo di 32 italiani, tra i quali Odoardo Di Santo, negli altiforni a spalare carbone

Nel 1900 furono milioni. Odoardo di Santo e 32 “paesani” spalarono carbone negli altiforni di Pittsburgh. Non diritti solo soprusi e brutalità nell’America di Trump

 di Odoardo Di Santo


 di Odoardo Di Santo

 Il Presidente Donald Trump il giorno seguente il giuramento ha firmato 10 ordini esecutivi per ripulire gli USA dell’immigrazione legale o illegale come aveva ripetutamente annunziato durante la turbinosa campagna elettorale che lo ha portato alla rielezione.

Da allora la sua amministrazione non si stanca di reclamizzare sui social media gli arresti di immigrati con e senza documenti e il numero delle espulsioni forzate (deportations) per la soddisfazione della sua base elettorale xenofoba.

L’immigrazione illegale è una tragedia sociale di poveri esseri umani che vengono negli Stati Uniti per trovare lavoro ed una vita migliore come i genitori del tycoon Trump immigrati dalla Germania come pure e’ emigrato dal Sud Africa il reazionario sgradevole personaggio Elon Musk.

Trump degli immigrati fa un calderone in cui mescola indiscriminatamente immigrati, supposti criminali e trafficanti di droga.

Finora l’amministrazione ha annunciato di aver arrestato oltre 12 mila immigrati illegali esponendoli in catene al pubblico ludibrio dopo averli rastrellati come criminali anche se non sono stati mai incriminati o condannati da nessun tribunale americano.

Per essi non esiste la presunzione di innocenza. Tutti criminali.

Le fotografie di uomini arrestati dagli impiegati dell’emigrazione vengono diffuse sui siti dei social media.

La gioia irrefrenabile dei razzisti non ha limiti di autocompiacimento.

Le personalità del regime trumpiano giulivamente partecipano all’orgia.

Il Dr. Phil Mc Craw noto personaggio dei talk show per dare un idea dal vivo di come funziona la repressione e’ divenuto un fervente crociato “incorporato” (embedded) nella troupe degli esecutori di un raid  a Chicago.

  Kristi Noem  Homeland  Secretary of security (ministro della sicurezza nazionale) ha pubblicato un video vestita con equipaggiamento militare, novella stratega della   guerra agli immigrati .

Il prof. Alexander Aviña dell Universita’ dell’Arizona ha detto che tutta la teatralità  dell’operazione e’ diretta a terrorizzare gli immigrati per indurli ad auto deportarsi come fece nel 1954 l’amministrazione di Eisenhower con “l’operazione Wetback”una espressione razzista usata allora per gli immigrati messicani.

L’operazione scaturì dalle false accuse agli immigrati messicani autori di presunti crimini oltre ad essere sfruttatori di risorse pubbliche.

La storia purtroppo si ripete.

E a nulla valgono le esortazioni delle persone di buon senso di avere un po’ di umanità.

Papa Francesco ha ammonito con fermezza l’amministrazione di Trump affermando che rimuovere masse di immigrati solo perché senza documenti li priva della loro dignità e finirà male.

L’ammonimento della autorità religiosa ha irritato Tom Homan responsabile  dei confini (Borders czar).che  ha detto che il Papa deve farsi i fatti suoi nella città del Vaticano che lo czar ha scoperto che è circondata da muri.

Homan e’ stato accusato di aver separato i bambini dalle loro famiglie e ha dichiarato che gli immigrati illegali devono ave paura della politica di Trump “ should be afraid".

Non diritti solo soprusi e brutalità nell’America del 22.mo secolo.

Fino alla Prima guerra mondiale l’immigrazione in America era sollecitata per sostenere l’elevato crescente sviluppo industriale.

Quattro milioni e mezzo di italiani dal 1901 al 1913 varcarono l’oceano e sbarcarono a New York.

Mio nonno Odoardo giunse a New York con una nave cargo insieme a 32 paesani. Dopo la quarantena ad Ellis Island furono messi su un treno ed inviati in Pennsylvania dove nei mesi estivi di notte venivano “ospitati” sui carri ferroviari che venivano a caricare i refrattari per le numeroso acciaierie che sorgevano sulle rive del fiume Ohio.

L’emigrazione favorì una vasta letteratura che descrive le dure condizioni in cui vivevano gli immigrati .

Per noi che viviamo in Canada è interessante la testimonianza di Eugenio Balzan che nel 1901 fu inviato a Montreal dal Corriere della Sera per indagare sulla crudele situazione degli immigrati italiani .

  Balzan scriveva che siccome in Canada non c’era lavoro centinaia di italiani “cercavano entrare clandestinamente negli Stati Uniti anche senza passaporto”.

Mio nonno materno Francesco raccontava che attraversò liberamente il confine verso il Vermont dove vennero a prenderlo i familiari che vivevano negli Stati Uniti..

Mio padre Severino emigrò in Canada alla giovane età di 17 anni come lavoratore agricolo e fu destinato ad una famiglia di farmers a Saint Jacobs nella contea di Essex.

Fu ribattezzato Jim per convenienza linguistica degli ospiti.

Era venuto in Canada perché le restrizioni all’emigrazione approvate dal Congresso americano non gli consentivano  di raggiungere suo padre che era in America da  un quarto di secolo.

La famiglia presso cui viveva gli si affezionò anche se non aveva l’abilità di lavorare nella campagna e lo tennero come uno di famiglia.

Dopo tre anni mio padre decise di tentare di raggiungere suo padre in Pennsylvania usando uno stratagemma.

Un’anima gentile - di cui non si e’ mai saputo il nome -  gli  suggeri’ di andare all’ufficio dell’Immigrazione del Dominion of Canada dove dichiarò di volersi recare in Italia per sposarsi, via New York dove si sarebbe imbarcato sulla nave Conte Rosso.

Ricevuto il permesso. prese il treno che però non lo portò mai a New York perché a Pittsburgh dove lo aspettava il padre scese dal treno ed iniziò il suo soggiorno in America dove ricevette l’ educazione scolastica e lavorò fino a quando al pari di molti altri immigrati la depressione non lo costrinse tornare in Italia dove formò la famiglia  orgogliosa del suo esempio di probità e onesta’ .

Fosse stato oggi,  Trump lo avrebbe considerato un criminale da deportare .
Al peggio non c’è limite.

 

Previous
Previous

*America First or Last? Trump nel pallone

Next
Next

La Serie A dei falsari, i giocatori fanno sceneggiate per rubacchiare