Imbarazzati dall’Italia, orgogliosi del Canada
di Nicola Sparano
Alzi la mano chi tra noi pallonari all’estero avrebbe mai creduto che un giorno avremmo detto che il Canada gioca meglio dell’Italia.
Invece, l’impossibile/improbabile, si e’ materializzato nel giro di poche ore, quando gli Azzurri hanno perso la faccia contro la Svizzera mentre i Biancorossi si sono qualificati a spese di una corazzata sudamericana.
L’Italia si e’ liquefatta con Spalletti in panchina, scomparsa sia sul piano del gioco e ancora di piu’ su quello caratteriale.
Nessuno degli azzurri ci ha messo tutto e di piu’. Come per esempio ha fatto l’ultratrentenne cileno dell’Inter, Sanchez, che nel match contro il Canada ha giocato, lottato, ringhiato e bestemmiato su tutti i palloni alla ricerca di quel gol che avrebbe evitato la brutta figura dell’eliminazione.
Dell’Italia e sull’Italia di oggi meglio scordarsi.
Spalletti dovrebbe essere dimesso o dimettersi da solo.
Al suo posto servirebbe un CT che sappesse arrangiarsi con i poco talentuosi del nostro calcio, arrangiarsi nel senso di mettere in campo 11/15 elementi disposti almeno a vendersi la nonna correndo ed impegnandosi sempre alla morte.
Il Canada, ultimo arrivato al tavolo del grande calcio, si e’ qualificato eliminando il Cile che e’ tra le big della pelota sudamericana.
Il Canada non ha vinto pur giocano con un uomo in piu’ per circa un’ora, ma ha avuto le sue bravi occasioni per vincere. Non ha mai tolto il piede dall’eccelleratore e, soprattutto, ha tenuto i nervi ben saldi quando la partita si e’ infuocata ed i cileni hanno premuto macinando palloni, gomiti e caviglie senza badare troppo al sottile.
Il percorso in Copa America del Canada potrebbe arrivare al capolinea al primo match da detro/fuori, ma una cosa sembra ovvia: la nazionale biancorossa sta crescendo in tutti i sensi. Davis e soci, insomma, hanno vinto la battaglia dei nervi, dandole e prendendole senza troppo frignare.
L’Italia, ora come ora, invece e purtroppo, praticamente non esiste piu’.