Insigne lascia Napoli piangendo: a Toronto ridera' soltanto in banca
di Nicola Sparano
Ha pianto per tre giorni.
Poveretto, verrebbe da dire.
Perche' il pianto e' esternazione di un grande dolore.
E lui, Insigne Lorenzo di Frattamaggiore, in queste ore sta spargendo un fiume di lacrime.
“Non vi nascondo che piango da tre giorni, passo fuori lo stadio e mi emoziono” ha detto.
Lorenzo non piange perche' ha preso una botta, o due, in partita.
Non piange nemmeno perche' lo scudetto lo vinceranno a Milano.
Nessuna delle lacrime di questi ultimi tre giorni ha le radici nel secondo mondiale consecutivo spedito nel paese dei Vaffa..
Piange, invece, perche' lascia Napoli ed il Napoli dopo dieci anni di stagioni importanti ma di seconda fascia, sempre ad inseguire vanamente il sogno del terzo scudetto.
Per dirla tutta, comunque, Lorenzino non è mai stato troppo apprezzato e amato dal presidente De Laurentiis e dai napoletani.
Non da tutti almeno.
Dal talento di Frattammaggiore, proprio perché napoletano, i tifosi azzurri hanno sempre preteso che desse qualcosa in piu' degli altri.
Spesso e' stato il primo ad essere criticato quando le cose non andavano per la quale.
Domani, pero', saranno in 50.000 a salutarlo con una eruzione di applausi e di rimpianti per aver spesso sottovalutato il suo valore di calciatore ben al di sopra della media.
E lui, Lorenzino da Frattamaggiore, che il 4 giugno prossimo compira' 32 anni, alla sua gente dira' piangendo: “Bye-bye , me ne vado”.
Poi, asciugatesi le lacrime, verra' a Toronto.
I Reds lo hanno coperto d'oro: Contratto da 7.75 milioni di euro netti a stagione bonus compresi per quattro anni più benefit, ovvero villa, voli andata e ritorno per l'Italia e non solo. Nel contratto anche una opzione per il quinto anno, ovvero per la stagione 2026/27.
Tanti soldi e tante responsabilita' per lui.
La tifoseria di Toronto si aspetta che faccia vincere e divertire come Giovinco.
L'ex Formica Atomica, pero', aveva una squadra con ottimi elementi – Altidore e il giovane Bradley – che giocava con gli schemi di Antonio Conte che Giovinco era andato a studiarsi di persona a Torino.
Oggi come oggi il Toronto Fc ha un rosa titolari di scarso valore, tanti giovanissimi elementi cresciuti nel vivaio, due giocatori designati ma non di prima fascia e due Bradley.
Uno e' il padre-coach, Bob, l'altro e' il figlio-centrocampista, Michael.
Ironizzando si potrebbe dire che il Toronto Fc di quest'anno nasce nel segno della Croce, Padre-Figlio-Spirito Santo.
Quest'ultimo sarebbe lui, Lorenzo Insigne.
Riuscira' a miracolare il Toronto Fc?
TORONTO-ORLANDO 0-1
Il filotto negativo ha raggiunto quota 5.
Nella quinta sconfitta consecutiva del Toronto Fc c'e' lo zampino dell'ex gloria del Milan, Pato. L'ex “papero” rossonero, entrato a ripresa in corso, al 91' ha battuto il corner che ha permesso ad un certo Smith di siglare l'unica rete della gara.
Dopo 12 partite il Toronto e' terz'ultimo in classfica con un record di tre vittorie, sette sconfitte e due pareggi.
Da notare che nell'undici di partenza del Toronto Fc coach Bradley ha schierato sette ragazzi canadesi prevenienti dalle minori, piu' due americani, un messicano e uno spagnolo.
nicolasparano.com