Italia-Germania 4-3, sul piu’ bello mi scappo’ la pipi’
Toronto, mercoledi 17 giugno 1970, piu' o meno le 6 del pomeriggio. Si era agli sgoccioli di Italia-Germania.
Allora le partite non erano in tv, si potevano seguire soltanto via radio onde corte.
Io ero al Corriere Canadese tutto lindo e pinto – allora non si andava al lavoro in jeans e magliette stracciate – e scrivevo la cronaca dal vivo.
Si era sul 3-2 per noi, le mani mi tremavano per l'emozione, la vescica reclamava il rilascio, ma stringendo i denti, e le gambe, dicevo: Io me la faccio sotto ma aspetto il fischio del trionfo.
Male feci, Muller segna il 3-3 e la prospettiva di essere andato a Roma senza vedere il papa mi fece correre in bagno per evitare l'umida umiliazione.
Cambiare l'acqua ai lupini si stava esaurendo lentamente quando udii un boato. L'Italia aveva segnato, Gianni Rivera aveva battuto la Germania e portato l'Italia alla finale (che poi non ando' bene,ma questo e' una storia che raccontero' in un'altra puntata).
Ancora incredulo, nel riprendere posto davanti alla “sputaparole” feci quel gesto che il paparazzo Pino Spaziani immortalo' nella foto che campeggia nella prima pagina di questo sito web.
*Da notare che quell'Italia-Germania e poi Brasile-Italia venne trasmessa in diretta, a circuito chiuso al Maple Leafs Gardens, sempre esaurito in ogni ordine di posti.
Tre anni prima, sempre al Gardens, era stato proiettato il match mondiale tra Nino Benvenuti ed Emile Griffith.
Quelle trasmissioni a circuito chiuso aprirono gli occhi a tv e media inglesi sul potenziale del calcio in tv.
I mondiali dell'82 furono trasmessi dalla Cbc canadese inizialmente in differita di mezz'ora, poi in diretta vedemmo gli Azzurri rifilare in finale tre schiaffi (ad 1) alla Germania.
Dal mondiale spagnolo in poi, il calcio in Canada e' cresciuto come la gramigna al punto che quasi ogni giorno ci sono partite in tv, nel week end c'e' l'imbarazzo della scelta.
Tornando allo storico match del 4-3, avi assistettero dal vivo una cinquantina di matti del pallone partiti da Toronto tifare Italia.
Tra questi “matti” il mio compare Franco D'Angicco, i compianti Vincenzo Cappadocia e Pino Cangelosi.
Molti tornarono con ricordi piccanti di pallone e non, qualcuno partito scapolo torno' sposato.
Un mio amico chiamo' Gianni il suo primo figlio, in onore di quel Rivera che gli permise di sfottere per anni il suo vicino di casa tedesco.