Kill the Indian in the child, le scuole create per questo

Il genocidio: il Papa deve chiedere scusa, Trudeau gioca a scaricabarile

Justin Trudeau sorride, il Papa lo scruta quasi corrucciato: la foto risale al 2017

Justin Trudeau sorride, il Papa lo scruta quasi corrucciato: la foto risale al 2017

di Odoardo Di Santo

La scoperta dei resti di 215 bambini nella Indian Residential School di Kamploops, per quanto scioccante, e' una tragedia che lungi dallo svanire col passare dei giorni e' divenuta incontenibile come l’eruzione di un vulcano.

Le ragioni vanno ricercate non solo nella magnitudine di quello che e' ora definito “genocidio” e non solo “ genocidio culturale “come l’aveva definito la Truth and Reconciliation Commission nel rapporto finale nel 2015.

Vanno ricercate nei contorni torbidi che hanno accompagnato questa turpe vicenda, frutto della politica razzista e colonialista delle classi dominanti canadesi che hanno usato le scuole residenziali come strumento per annientare, non solo la cultura, ma la ragion d’essere delle popolazioni indigene.

Quando i bambini venivano inviati in manicomi ed altre istituzioni per esperimenti, cosa c’era di diverso dagli esperimenti nazisti del dott. Mengele?

Sir John Macdonald il Primo Ministro Canadese fu autore della politica che istituiva le scuole residenziali perche’ come dichiarava in Parlamento: “I bambini che vivono nelle riserve sono selvaggi e devono essere presi con forza dalle famiglie e messi in scuole centrali di apprendistato  dove acquisteranno abitudini e modi degli uomini bianchi”.

Lo scopo era quello di “kill the Indian in the child”, cioe' “uccidi l'indiano nel bambino”

Fin dal 1907 il medico capo federale Peter Henderson Bryce denuncio' le condizioni  atroci delle scuole residenziali e l’impressionante numero di morti.

Ignorato dai governi, nel 1922 espresse la propria rabbia per l’indifferenza e l’inazione di Ottawa scrivendo un volume dal titolo “ The Story of a National Crime”.

Da notare che siamo nel 1922

Sol Mamkwa, MPP indigeno dell’Ontario lo definisce ora “un crimine contro l’umanita' ”

Dal 1870 fino al 1996 quando e' stata chiusa l’ultima scuola e  fino ad oggi i governi canadesi hanno ignorato con complice omerta' il dramma del crimine, per cui nessuno ha pagato.

 Di fronte al “crimine” perpetrato nelle Case Residenziali  ci sono innanzitutto le vittime cioe' i bambini morti o uccisi nelle scuole residenziali (fino a 6000) ed i superstiti.

 Ci sono quindi le istituzioni cattoliche  che hanno gestito le scuole residenziali  e che, in ruoli storicamente inversi, sono state il braccio secolare responsabile di molti delitti.

Infine c’e' il Governo doppiamente  responsabile  per avere istituito le scuole e per aver ignorato i crimini commessi  dal 1870 al 1996.

I resti dei 215 bambini scoperti nella fossa comune di Kamploops sono la scena del delitto (crime scene) finora ignorata.

Come luogo del delitto lo stato ha il dovere di indagare e non pretendere, come alcuni vorrebbero, che siano le comunita' indigene a fare l’inchiesta, un assurdo giuridico secondo cui le vittime  dovrebbero indagare sulle colpe dei perpetratori dei delitti.

Le vittime ed i sopravissuti hanno denunciato i delitti  ad alta voce ma sono rimasti inascoltati.

Per quanto riguarda la chiesa cattolica,  i vescovi di Victoria e di Vancouver  hanno chiesto scusa come pure il cardinale di Toronto, ma non ancora il  Papa che  ha espresso il suo dolore ma non ha chiesto scusa come richiesto dalle vittime e come e' necessario se si vuole vera riconciliazione e voltare pagina..

    Lo fece nel 2015 quando  in Bolivia chiese scusa agli indigeni delle Americhe per la complicita` della chiesa nell’oppressione degli indigeni in America Latina durante l’era coloniale.

Puo' farlo per gli indigeni canadesi.

Il Primo Ministro Trudeau appena fatta la rivelazione dal Capo Indiano Rosanne Casimir venerdi l’ha buttata sul generico.

Ha espresso dolore per  i bambini  per la notizia che “ gli spezza il cuore e serve come doloroso ricordo dell’oscuro e  vergognoso capitolo della storia del nostro paese”.

Ha promesso non specificate “concrete”  azioni ma ha sottolineato che ci vorra' tempo per  rimarginare le ferite con la cooperazione  delle comunita', dei governi provinciali e dei canadesi.

Ed ha ordinato bandiere a mezz’asta, sperando forse che la notizia andasse svanendo  nel tempo.

I canadesi, rimasti  attoniti di fronte alle dimensioni della  tragedia, hanno eretto centinaia di memorial improvvisati in tutto il Canada.

Dopo un settimana il Ministro di Crown-Indigenous Relalions  Carolyn Bennet ha paragonato la scoperta  delle fosse comuni dei 215 bambini  alla morte di Gerge Floyd a causa delle “dannose politiche del governo” .

Ha  annunciato il rilascio di $ 27 milioni dei $ 33 approvati nel bilancio del 2019 per aiutare a fare ricerche  ed identificare i  bambini scomparsi.

Perche' nonli ha  rilasciati nel 2019  e' stato chiesto?

Secondo il Ministro Bennett : “Perche` le comunita' indigene non erano pronte a riceverli”.

“ Semplicemente falso” la  risposta di Cynthia Wesley-Esquimaux Presidente del National Centre for Truth and Reconciliation.

La commissisone Truth and Reconciliation Commission istituita per scoprire la verita' sulle scuole residenziali e per favorire la riconciliazione termino' i lavori e consegno' il rapporto nel 2105.

Dedico' alle scuole residenziali ben 296 pagine documentando  tutti gli aspetti dei quel che definirono “Genocidio culturale” e fece 94 raccomandazioni.

Nel 2015 il giovane Trudeau si presento' alle elezioni e promise di “attuare le raccomadazioni della commissione Truth e Reconciliation”.

Parlando alla CBC Cindy Bladstock  direttrice esecutiva della First Nation Child and Family Care ha  fatto notare che delle 94 raccomandazioni fatte dalla Truth and Reconciliation Commisssion solo cinque sono atte attuate negli ultimi cinque anni.

Trudeau ha la responsabilita’ di rendere conto  dell’inazione del governo dal 2015 e non puo' cercare scuse o diversivi.

Il governo e' parte in causa  e responsabile della politica che ha causato la tragedia .

Invece Trudeau incredibilmente assume le vesti del saggio consigliere compunto e premuroso chiedendo al Papa di esprimere le  scuse della chiesa e minacciando di usare “stronger misure” per ottenere i records dalle scuole residenziali.

Per il momento, secondo il suo stile consolidato, suggerisce ai cattolici di fare pressioni su preti e vescovi perche' facciano la cosa giusta prima che lui cominci a portarli in Corte.

Al solito una minaccia vana.

Martin Reither vice Deputy Minister del Crown-indigenous Relations and Northern affairs ha affermato alla commissione del parlamento : “In termini di capacita' legale non abbiamo tale autorita'”.

Trudeau sta ancora lottando in corte per negare il pagamento del compenso ad  alcuni gruppi  di survivors indigeni.

Ancora peggio ha appellato l’ordine  del  Human Rights Tribunal di assicurare equo accesso alle cure mediche e all’istruzione  ai bambini delle First Nations, come riconsciuto anche  dalle Nazioni Unite.

Le dichiarazioni generiche di dolore, l’offerta a parola di comprensione, le dichiarazioni vacue di promesse generiche e futue come le manovre dilatorie non servono.

Per avere credibilita' il governo deve agire.

Il tempo delle tattiche per creare distrazione sperando che tutto venga dimenticato e' scaduto.



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