Malocchio, le tradizioni vanno rispettate (pubblicato dalla rivista PanoramItalia)
di Nicola Sparano
Cincu foru chi ti vittunu, quattru foru chi ti ducchiaru, tri foru chi ti luvaru u Patri, u figghiu, u Spiritu Santu e la Santissima Trinità, si avi u malocchio a mari mi sinni va. Fora malocchio intra Maria, fora malocchio intra Maria, fora malocchio intra Maria, fora malocchio intra Maria.
Sono le prime frasi di una antichissima invocazione, ritrovata scritta a mano tra i santini di una anziana signora calabrese che il Covid ha portato via.
A quanto e' dato di sapere, e' la prima volta, almeno a Toronto ma forse anche in Italia, che una formula per togliere il malocchio viene ritrovata scarabocchiata laboriosamente a mano.
Sul foglietto non c'e' data, ma e' chiaro che deve avere almeno molti anni, forse un secolo o piu'.
E' presumibile che abbia raggiunto il Canada su una delle navi approdate al glorioso Pier 21.
La nonnina che lo aveva nel suo libro di preghiere seguiva una secolare tradizione: lo aveva ricevuto dalla madre e lo avrebbe trasmesso alla figlia quando fosse giunto il momento di affidarle il compito di aiutare le persone prese di mira da invidiosi e malintenzionati.
“Mi ha insegnato la nonna - racconta una donna italocanadese di Toronto oggi sulla quarantina, avevo sedici anni, ero curiosa di capire cosa fosse questo “evil eye” cui la nonna e le sue due sorelle davano tanta importanza. Era la vigilia di Natale, in casa c'eravamo solo io e lei. Gli altri erano andati a messa. Mi disse che la preghiera avrebbe funzionato soltanto se fosse stata tramandata la sera di Natale, qualche minuto prima della nascita del Bambino. Mi ripetere piu' volte le parole, parlava calabrese ed io la capivo poco. Ma imparai le frasi a memoria, promettendo che non le avrei mai rivelate a nessuno, altrimenti avrei perso il potere di scacciare il maleficio”.
C'e' chi non ci crede che esistono persone in grado di inviare, di proposito ma anche incosciamente, delle onde mentali malefiche nella testa di un soggetto, maschio o femmina che sia.
In molti, specialmente donne, sono pero' convintissime dell'esistenza di questo maleficio e si assicurano che le nuove generazioni continuino a combatterlo.
E' risaputo che a Toronto vino, soppressate e passata di pomodoro si continuano a produrre seguendo i metodi inventati in Italia e portati in tutto il mondo da coloro che hanno lasciato, volenti o dolenti, lo Stivale.
Anche la formula per togliere il malocchio e' una tradizione, piu' piccola, ma forse ugualmente importante, come quella che insegna come manifatturare la materia prima per il piatto principe della nostra tavola, i maccheroni.
“Fora malocchio intra Maria, fora malocchio intra Maria, fora malocchio intra Maria”, e' il ritornello finale dell'incantesimo.
Il significato della parola malocchio deriva proprio dalla “mala occhiata” ovvero da uno sguardo malevolo che trasmette odio e rancore, portando mala sorte in una persona.
I sintomi più diffusi sono: nausea e difficoltà nel mangiare; mal di testa; sfortuna in termini generali sia nel lavoro che nei sentimenti; coincidenze negative davvero strane.
Il malocchio significa anche iettatura.
Per molti si tratta di una superstizione.
Non per il poeta Virgilio e neanche per Benedetto Croce e Eduardo De Filippo.
Virgilio scrive nelle sua Bucoliche: “Non so quale malocchio abbia stregato i miei giovani agnelli”.
Benedetto Croce, non era uno qualunque, filosofo, storico, politico, critico letterario e scrittore, a proposito della iattura ha scritto: “Non e' vero, ma prendo le mie precauzioni”, probabilmente portava un cornetto nel taschino del gile' e faceva le corna ogni volta che incrociava un gatto nero.
Eduardo De Filippo, napoletano, drammaturgo, attore, regista, sceneggiatore, poeta, e paroliere afferma: “Essere superstiziosi e' da ignoranti, ma non esserlo porta male”.
Tanto per esser piu' chiari, nel potere malefico delle occhi ci credevano dalla notte dei tempi.
Nella Bibbia, per esempio, è scritto: “Saul da quel giorno guardo' Davide di malocchio”.
Coincidenza?
Nossignori, si tratta di corsi e ricorsi storici.
Prima della nonna calabrese nel malocchio ci avevano creduto i Babilonesi, gli Ebrei, i Greci (che la chiamavano alexiana) e i Romani (per i quali era Fascinum).
Comunque lo si chiami ci sono procedure, alquanto curiose e generalmente molti simili tra di loro, tramandate da generazioni per diagnosticare ed anche eliminare questa maledizione. Le varianti ai riti dipendono generalmente dalle zone in cui ci si trova e dalle abitudini dei cosiddetti “guaritori”, che possono essere uno o tre.
Il rito dell’olio è senz’altro il metodo più usato per capire se una persona e' adocchiata o meno.
Si riempie un piatto fondo con dell’acqua, si esegue un rituale ben preciso e si versano nel piatto alcune gocce di olio di oliva.
Man mano che le gocce cadono nell’acqua prenderanno forme diverse che faranno capire se la persona è stata vittima di questa jettatura, se il fatto è recente o di lunga data ed anche l’entità della maledizione.
Chi compie il rituale è anche in grado di capire se chi l’ha lanciato è una donna o un uomo a seconda di quando sbadiglia durante la recita.
La nonna che ha lasciato il biglietto con la formula recitava l'incantesino per telefono, con le sue due sorelle.
A volte il verdetto era unanime, a volta no. In questo caso vinceva chi aveva avuto due voti.
Chi scrive ha fatto finta, saltuariamente ma per anni, di avere i sintomi del malocchio.
“Non ce l'hai” e' stato sempre il verdetto, eccetto l'ultima volta.
“Sei adocchiato, tra poco ti sentirai meglio”, mi dissero quando davvero avevo mal di di testa e mi sentivo intronato.
Pensavo fossero gli effetti collaterli del Covis e degli arresti domiciliari.
Poi mi sentii dire: “Che ci perdi? Fatti fare il malocchio da nonna”.
Per liberarsi dal malocchio, nel caso questo risulti essere reale, si procede alla recita di alcune preghiere specifiche, nel sud Italia spesso è utilizzata molto la Preghiera di San Cipriano.
Un'altra celebre preghiera che funziona contro il malocchio è quella dedicata a San Michele Arcangelo, colui che sconfisse il demonio.
Il significato della parola malocchio deriva proprio dalla “mala occhiata” ovvero da uno sguardo malevolo che veicola odio e rancore, portando mala sorte in una persona.
Uno dei suoi sinonimi è iettatura (dal portare jella).
Secondo la tradizione alcune persone possono “dare il malocchio” volontariamente, mentre altre possono esercitarlo in modo involontario (a causa di invidie, ossessioni, delusioni amorose e via discorrendo).
Il malocchio può essere a carico di una persona, ma anche di cose.
Una volta ho visto “fare” il malocchio ad una pianta tropicale le cui larghe foglie erano, come dire?, ammosciate.
Recitarono la formula e le foglie si ripresero sotto i mei occhi.
Ero stato sempre presente, quindi avevo testimoniato che nel vaso non era stata versata ne' acqua semplice, meno che meno quella alla...Miracole Grow.
“Che strana coincidenza, e' un “miracolo” casuale”, mi dissi.
Nel caso della pianta non credetti, fui scettico.
Lo sono ancora oggi anche se mi hanno tolto il malocchio dopo averlo diagnosticato.
Non ci credo, ma prendo le mie precauzioni.
Una di queste precauzioni e' fare il possibile affinche' anche la tradizione di “cacciare” il malocchio resti nella nostra comunita', come il vino, la soppressata e la salsa di pomodoro.