La pandemia non si ferma, politici inetti

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Il problema Covid e’ mondiale, ma nel ricco Ontario poteva e doveva essere gestita molto meglio

di Odoardo Di Santo

La pandemia del Covid 19 ha scoperto il nervo debole dei paesi cosidetti avanzati, leaders o gruppo dei 7 che dir si voglia.

Al pari di quanto diceva il filosofo tedesco Johann Fichte due secoli fa che “di notte tutte le vacche sono nere” abbiamo scoperto che il Covid 19 rende tutti vulnerabili ricchi e poveri .

Di pari passo rende i nostri leader impotenti ed incapaci di affrontare la pandemia con coraggio onesta' ed efficienza.

Nei giorni scorsi siamo rimasti sconvolti vedendo sugli schermi della TV la tragedia umana di dimensioni bibliche che sta colpendo l’India .

Migliaia di malati sono condannati a morte per mancanza ossigeno .

Oggi l’ospedale Michael Garrett di Toronto nel ricco Ontario e' sato costretto costretto a chiedere  agli ospedali Sunnibrook e Saint Michael di prendere 10 malati perche' a corto di ossigeno.

La pandemia ha scopero anche che lungi dall’essere un paese unito e solidale, il Canada mostra crepe e divisioni.

Il governo di Trudeau che aveva pasticciato la fornitura dei vaccini causando ritardi, malcontenti e disfunzioni, accusa i governi provinciali di non utilizzare i vaccini inviati due giorni prima in risposta alle accuse di Doug Ford al governo federale di non fornire i vaccini necessari.

Dal marzo 2020 i nostri governanti federali e provinciali di fronte all’ecatombe di morti si alternano sugli schermi TV con aria contrita per dirci che i loro pensieri e le loro preghiere sono con i morti e le loro famiglie anche se poi si scopre che le ragioni politiche della sopravvivenza prevalgono.

Anche se in Canada non abbiamo assistito a casi di cinismo come in Inghilterra dove il Primo ministro Boris Johnson ufficialmente cosi' comprensivo del dolore dei familiari e afflitto per le tante morti, in privato. come riferito dal giornale Daily Mail, avrebbe detto con cinismo stomachevole: “Che lui avrebbe piuttosto visto i corpi dei morti ammucchiarsi a migliaia, che imporre un altro lockdown”.

In Ontario in un anno di pandemia nelle case di cura a lunga degenza sono morti 3756 residenti e 11 assistenti sanitari.

All’incombere della pandemia il governo di Ford fu costretto a chiamare l’esercito per intervenire e tutti ricordano l’agghiacciante rapporto sul condizioni disumane dei residenti.

Ed oggi , dopo un anno di inerzia, e' costretto a chiedere alle altre province di inviare personale sanitario di cui l’Ontario ha urgente bisogno.

E' triste vedere un governo che di fronte ad una immane tragedia vuol convincere i cittadini che sta assolvendo il suo compito andando alla tv a commiserare le morti con voce piagnolosa.

I familiari, impediti di essere vicini ai propri cari, le scene strazianti di chi doveva salutare da lontano i propri cari, non si dimenticano.

Il Revisore Generale dell’Ontario (Auditor General), Bonnie Lysik, nel suo rapporto appena rilasciato ha fotografato un anno di tragedia.

ll governo di Ford nel 2018 aveva sospeso le ispezioni annuali delle Case a Lunga Degenza (LTC) . 

All’inizio della pandemia, quando il virus stava entrando nelle case di lunga degenze LTH, gli ospedali per liberare i letti trasferirono 761 pazienti nella case di lunga degenza .

Quando la pratica fu sospesa 1400 persone che vivono e lavorano nella case (LTH) erano affetti dal virus.

L’Auditor rivela che le case di cura a lunga degenza erano terreno fertile per la diffusione del virus perche` due o tre residenti dormivano nella stessa camera usando lo stesso bagno

In Ontario 626 long term homes (LTH) sono in parte non profit in parte private con scopo di lucro.

Il Premier conservatore dell’Ontario Mike Harris negli anni 90 introdusse la liberalizzazione (deregulation) che da  liberta' a tutti di mettere le mani sugli anziani bisognosi di assistenza.

Tra l’altro ridusse l’obbligo di  un livello minimo di personale.

Dal 2003 divenne chairman di Chartwell Retirement Residences che in Ontario ha 300 letti dove  il tasso di infezione e' stato il 47% e i morti il 68 % piu' alto della media dell’Ontario come rivelato dal Toronto Star  il 20 maggio  2020.

Chartwell  fu pero' in grado di compensare gli azionisti con 798 milioni di divindendi e dare bonus ai dirigenti  piu'  alti del 2019.

Il presidente/amministratore ha ricevuto $1.91 milioni nel 2020 incluso un bonus di 323,967 piu' del doppio del 2019.

Mike Harris dal 2003 come chairman del consiglio di amministrazione e’ stato compensato con circa $3,5 milioni ( Globe and Mail del 21.1.2121).

All’inzio della pandemia  al Premier Ford fu chiesto se avesse parlato con Harris.

Rispose che lo aveva chiamato per sapere come stava la famiglia.

Nel frattempo Ford ha aspettato 411 giorni per concedere ai lavoratori la paga di 3 giorni in caso di malattia.

Ha esentato dalle restrizioni del lock down i luoghi di lavoro intensivo non essenziale dove il virus e' piu' prono a diffondersi come Amazon, gli uffici postali, le wharehoses.

La regione di Peel in Ontario alle porte di Toronto con la piu' alta concentrazione di depositi del Canada, ha registrato in questi giorni un tasso di positivita' del 47%.

In Italia nello steso giorno il tasso e' stato del 3,9%

  I lavoratori a minimum wage sono stati costretti a scegliere tra lavoro e virus contribuendo cosi a diffondere il virus e causando morti come nel caso della piccola Emily Victoria Viegas di 13 anni abbandonata a casa con il padre che lavorava in una wharehose e la madre ricoverata in ospedale nel reparto di cure intensive( ICU).

Come capita quando avviene una tragedia che trascende l’ordinario le emozioni sono alte ed cordoglio genuino perche’ una bambina di 13 anni ha diritto di vivere e non deve essere condannata a morire per colpa del fallimento del sistema.


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