Matuidi come Giovinco, la Juve guadagna facendo regali
TORONTO, 10 agosto – Matuidi come Giovinco. La Juve ha regalato il francese all'Inter di Miami come fece cinque anni or sono quando diede la Formica Atomica al Toronto Fc senza chiedere nulla in cambio.
Allora Giovinco non rientrava nei piani della Juve, oggi lo stesso dicasi di Matuidi.
Il francese, classe 1987, fu preso nel 2017 per essere lo stantuffo del centrocampo.
Ma lo si e' visto poco nel primo anno e quasi per niente nel secondo. Il campione del mondo, doveva correre per Ronaldo, e per Dybala, ma non e' stato all'altezza del compito.
Ecco perche' e' stato regalato all'Inter di Miami.
Per la Juventus, che era legata al francese da un altro anno di contratto, un risparmio sul monte ingaggio di circa 7 milioni di euro visto che il giocatore aveva un accordo fino a giugno 2021 da 3.5 netti.
Matuidi ha firmato un triennale, la cifra non e' stata resa nota ma tattandosi di un “designated player” e' facile che gli diano i milioni che diedero a Giovinco.
Giovinco, lo sappiamo bene, fece la differenza a Toronto perche' era giovane, fortemente motivato e di classe superiore.
Di Matuidi si deve capire se alla Juve era arrivato spompato o se l'ha spompato Sarri.
Il biglietto di prima classe per la Florida sara' stato dato a Matuidi con la benedizione dell'
Andrea numero due (il numero uno e' il presidente) della Juve, Pirlo.
Il freschissimo nuovo coach della Signora dovra' rifare la Juve, da solo o accompagnato.
Intorno a lui girano tante voci, soprattutto per la sua inesistente esperienza in panchina si ipotizza la collaborazione con un tutore smaliziato.
Va ricordato, tanto per restare nel clima degli accostamenti, che anche Fabio Capello fu proiettato, nel 1991, sulla panchina del Milan.
Capello, era stato per poco tempo allenatore della primavera rossonera poi era diventato dirigente-accompagnatore dello squadrone di Berlusconi.
Allora si disse che l'inesperienza di Fabio sarebbe costata parecchio al Milan.
Non fu cosi, il Milan di allora aveva tanti di quei campioni (Van Basten Gullit, Rejkaard, Baresi, Maldini, Donadoni) che quasi quasi non aveva bisogno di un allenatore.
La situazione di Pirlo, e della Juve, e' diversa, delicata e difficile.
Bastera' comunque aspettare qualche mese per capire se in panchina si comportera' da fuoriclasse come faceva palla al piede.