Meglio Biden, comunque povera America

Una vignetta del dibattito pubblicata da un giornale di San Diego

Il made in Italy ha fatto irruzione nella politica americana.

Il dibattito Trump-Biden ha copiato, pari pari, gli scontri in tv del Bel Paese dove i partecipanti si parlano addosso, gli insulti volano ferocemente e niente di buono viene combinato.

  Only in Italy, eh!

  No, anche l'America ha avuto il suo horror-show.

  In alcuni momenti ho visto nel volto cupo di Trump quello di Lee Van Cleet, il cattivo del famoso spaghetti western, mentre Biden, quando scuoteva la testa sorridendo, ricordava il “buono” Clint Eastwood.

  Il presidente in carica ha fatto il bullo, come e' suo solito, dimostrando che le regole per lui non valgono, che lui puo' dire quello che vuole, quando vuole, come vuole.

  Lo sfidante si e' difeso meglio del previsto, dimostrando di non essere la vecchia carta liscia che il suo avversario ritiene sia.

  Senza contare le bugie seriali sciorinate da Trump, i momenti salienti del match di Biden, sono stati, a mio parere, quando ha sibilato “shut up” all'incontrollabile presidente e quando ha parlato direttamente agli americani, fissando la telecamera ed entrando nei loro salotti.

  Trump da parte sua e' stato coerente in due o tre circostanze.

  Si e' infatti rifiutato di sconfessare gli integralisti bianchi.

  Ha ribadito , contro tutte le prove, che il voto via posta garantisce brogli elettorali.

  Ed ha praticamente allertato le  sue falangi (integralisti) di estrema destra a tenersi pronti a qualsiasi evenienza.

  Molti americani tra cui i commentator repubblicani si sono vergognati del match in diretta.

  Ma non e' dato di sapere se il dibattito-caos abbia convinto gli indecisi a votare per l'uno o per l'altro.

  Personalmente ero convinto che Trump potesse ancora farcela.

  Ma dopo questo dibattito comincio a dubitarne.

 Povera America, comunque.