Mike Pompeo “scomunica” il Papa

Una caricatura di Mike Pompeo

Una caricatura di Mike Pompeo

by Arcibaldo

Domani, martedi’ 29 settembre, Mike Pompeo segretario di stato americano sara' a Roma dove,tra l'altro aveva intenzione di incontrare  Papa Francesco con lo scopo di intimargli di stracciare l'accordo biennale con la Cina, sottosritto nel 2018, perche' come ha scritto in un twitt ed in un articolo sul periodico conservatore First Things “rinnovando l'accordo  il Papa  mettera' a rischio l'autorita' morale della Chiesa".

Ci e' occorso di considerare la strana ciercostanza di un Pomeo qualsiasi, pentecostale,  coinvolto nella campagna elettorale per la rielezione di Trump, in violazione della prassi   che vuole il capo della diplomazia americana   al difuori della lotta   elettorale, ora da lezioni a Papa Francesco sull'autorita' morale della chiesa.Viene da pensare, scusate il bisticcio: “Ma guarda da quale pulpito viene la predica!".

Pompeo  dimostrando che non ci sono limiti al servilismo,   ha sottoscritto le decisioni umorali di Trump che variano secondo il consiglio dell'ultimo suggeritore con cui parla  a cominciare dalla Corea del Nord, al Principe ereditario della Arabia Saudita Mohamed bin Salman mente e non solo dell'assassino del gionalista Jamal Kashogi, il licenziamento dell'ex ambasciatrice il Ucraina Marie Yovanovith per proteggere Trump.

Pompeo prima di entrare in politica fu  un imprenditore   tra l'atro socio di Koch Industries. E durante la campagna elettorale usando l'aereo di stato Pompeo ha avuto   incontri nel suo aereo con i finanziatori di Trump tra cui Alfred Kock uno dei fratelli della famiglia  dei miliardari   reazionairi  il, piu' grande complesso privato degli USA.($100 miliardi di entrate) che   nel 2918 hanno contribuito $400 alle elezioni di del 2018.

Pompeo viene a parlare a Papa Francesco di autorita' morale. Francesco sulla scia di un altro Papa Clestino quinto  che si dimise perche' avverso ai potenti dell'epoca, vive in una modesta camera, ha rinunciato agli spendori del palazzo perche' in tutta la vita da gesuita, da vescovo,da papa  si ispira ai precetti del vangelo, memore del detto di Gesu' che quando visito'  i discepoli dopo la pentecoste   disse loro: “Non dimenticate che i poveri saranno con voi per sempre".

Pompeo vuole  insegnare la morale al  capo della chiesa che in due mila anni ne ha visto ben altre   sopravivendo agli  imperi caduchi della terra.

 Bergoglio vuole dialogare con la Cina  il "gigante orientale" in una prospettiva a lungo termine, diversa rispetto ai tempi brevi della politica  temporale di Trump, Pompeo e compagnia.

La Chiesa vuole   "cattolicizzare" nei decenni la cultura della Cina. Per Xi, il leader cinese ,invece sarebbe uno smacco non prorogare l'intesa.

Uno smacco dal punto di vista "pubblicitario"per i rapporti  commerciali con l'Occidente, in una fase di difficoltà  . Anche in considerazione del fatto che i cattolici cinesi sono appena 15 milioni,   una esigua minoranza in una nazione con 1,4 miliardi di abitanti

Per Trump, invece, è l'esatto contrario, e' solo politica del momento il cui unico traguardo storico e' la rielezione a novembre che, sotto il cumulo di scandali sembra divenire sempre piu` evanescente.  L'avallo vaticano equivale ad una legittimazione che l'amministrazione Usa mal sopporta. In particolare a un mese dal voto per le presidenziali.

Pompeo e Trump hanno fatto male i calcoli perche' Papa Francesco, senza tanti complimenti ha negato di incontrare Pompeo che rimane  nella storia una piccola postilla  che dimostra che l'opportunismo e l'arroganza non pagano.

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