Minimum wage/salario minimo: Canada/Italia e la battaglia della sopravvivenza
di Odoardo Di Santo
L’inflazione selvaggia che sale costantemente, ora e’ intorno al 7% .
Sta massacrando i bilanci delle famiglie creando problemi specialmente per quelle a basso /medio reddito che stentano a sopravvivere.
Non bisogna leggere le statistiche che ci vengono rovesciate addosso dai Soloni addetti al lavoro.
Basta andare ad un supermercato per rimanere trasecolati dagli aumenti giornalieri del costo viveri .
La Banca Mondiale calcola che, per effetto dell’inflazione e della guerra in Ucraina i poveri nel mondo aumenteranno da 75 a 100 milioni nel 2022.
In Italia l’Istituto di Statistica calcola che nel 2022 i salari nella media annua dovrebbero aumentare dello 0,8% .
Di fronte ad una previsione di aumenti dei prezzi che dovrebbero crescere del 5,8% ne risulterebbe una perdita di potere d'acquisto valutabile in quasi cinque punti percentuali.
Un numero crescente di cittadini sara’ condannato a scendere sotto la soglia della poverta’.
Le imprese che dopo i lockdown del Covid 19 faticano a trovare manodopera, da noi pragmaticamente offrono incentivi e piu’ alta retribuzione specie nei settori afflitti da bassi salari come la ristorazione.
I governi stanno rivedendo i salari minimi.
In Ontario il governo conservatore di Doug Ford nel 2019 cinicamente ridusse l’aumento del salario minimo gia’ approvato per legge da $15 a $ 14 l’ora.
Nel gennaio di quest’anno fu costretto ad aumentare il salario minimo a $ 15 l’ora anche a causa delle defezioni dei lavoratori di prima linea del settore sanitario con infermieri e personale sanitario oberato di lavoro per il Covid e con perenni bassi salari .
Nel 2022 il salario minimo in Ontario e’ di $15 l’ora.
Alla vigilia delle imminenti elezioni persino il Premier Ford ha promesso l’aumento meschino di 60 centesimi l’ora mentre la leader dell’NDP Andrea Horvath ed il leader liberale Steven del Duca hanno promesso di portarlo a un piu’ decente anche se insufficiente $ 16 l’ora.
l salario minimo, è la più bassa paga oraria, giornaliera o mensile che i datori di lavoro devono corrispondere per legge ai propri dipendenti che siano impiegati o operai.
Nall’Unione Europea dei 27 stati membri 21 hanno il salario minimo che varia dai 312 euro in Bulgaria ai 2.142 euro in Lussemburgo.
Attualmente in Italia non è in vigore alcuna legge nazionale, né regionale, sul salario minimo.
Ora il Consiglio d’Europa ha deciso di arrivare alla definizione di un salario minimo europeo.
Una notizia positiva per un paese come l ’ Italia dove il mercato del lavoro e’ segnato da “molti lavoratori poveri” ed è “aggravata dai contratti pirata” ed è pertanto cruciale promuovere una “contrattazione collettiva di qualità”, come ha sottolineato il Ministro del lavoro Orlando.
Per non parlare delle abitudini diffuse di sfruttamento dei lavoratori non protetti dagli innumerevoli contratti di lavoro che tuttavia non coprono tutti i lavoratori come avviene con il salario minimo per legge.
Esempio estremo sono i numerosi casi di caporalato nel Sud d’Italia.
In Italia il salario minimo europeo potrebbe essere di 1.261 euro al mese.
Dal 2019 in Italia viene erogato il reddito di cittadinanza che non e’ un sostituto del salario minimo,ma e’ un sussidio destinato ai cittadini italiani o europei o extracomunitari con permesso di lungo soggiorno e residenti da almeno dieci anni, che si trovano al di sotto della soglia di povertà.
E’ pensato per chi non supera determinate soglie di reddito prevedendo in parallelo un percorso di ricollocamento per tutta la famiglia.
L’importo standard 780 euro a persona,per chi deve cercare lavoro.
Ma il salario minimo che e’ pacificamente accettato qui da noi, in Italia e’ un casus belli e suscita il solito rumoroso dibattito che spesso cela interessi non confessabili
Storicamente, l’Italia è un paese in cui il dibattito nel mondo del lavoro e’ sempre stato complesso e diventa sempre un fatto ideologico o pseudo ideologico per difendere interessi di bottega.
Il Presidente della Confindustria Carlo Bonomi ha subito respinto l’idea del salario minimo : “Non abbiamo bisogno del salario minimo ma dobbiamo agire sui contratti”, ha sentenziato.
Si e’ detto subito d’accordo il Segretario del sindacato Cisl Luigi Sbarra secondo cui il rischio sarebbe quello di esautorare i sindacati e le parti sociali dal dibattito.
Per convincerci fanno notare anche che introdurre un salario minimo metterebbe a rischio gli equilibri degli innumerevoli contratti collettivi nazionali anche se in Italia non coprono tutti i lavoratori .
Un altro tema sostanziale sarebbe anche l’impatto che il salario minimo potrebbe avere sul tasso di occupazione.
Infine il mercato del lavoro non sarebbe esente da rischi di applicazione errata della riforma.
Tutto insomma pur di non avere il salario minimo.
i lavoratori non protetti seguiteranno ad essere sfruttati ma avranno la gioia di seguire i dibattiti illuminati delle parti sociali.
Nel fratempo il salario minimo da tempo languisce alla Commissione lavoro del Senato.