Nessuno vuole lo scudetto, le tre big come i granghi

di Nicola Sparano

Le grandi vanno avanti cone i granchi, un passo avanti, due, o tre, dietro.

Sembra che nessuno voglia vincere questo scudetto:

Milan, primo con 57 punti ma una partita in piu' delle altre, ha lasciato sei punti su campi piccoli

L'Inter non sa piu' vincere, un punto nelle ultime tre partite, difesa questionabile, attacco con Dzeco che non riceve alcun supporto da Lautaro.

Il Napoli una partita l'ha vinta, contro il Venezia, poi pari con l'Inter e a Cagliari. Gli azzurri hanno una difesa che fa paura per il suo gioco troppo rischioso e un attacco che, stringi stringi, campa sulle sgroppate dell'uomo mascherato, Osimenh.

Tutte le big hanno le loro brave scuse per il rallentamento.

Il Milan contro l'Udinese ha sottolieato che c'era una manina nel gol friulano. Giusto, ma i tifosi del Diavolo dovrebbero chiedersi come mai la quadra non affonda i colpi, non gioca con maggior grinta, non abbia la convizione di essere una grande, una vera big. E poi dopo il gol (magnifico) di Leao perche' hanno lasciato all'Udinese la possibilita' di venire sempre avanti? Perche' non cercare il raddopppio? Le scuse ci sono, mancava questo e quest'altro, ma alla squadra manca un leader, uno che si carichi la squadra sulle spalle e la porti oltre il difficile, Ibra dove sei?

Sull'altra sponda del Naviglio, quella nerazzurra, i problemi sono molteplici, della difesa e dall'attacco si e' detto, ma anche il centrocampo non porta piu' acqua al mulino. Barella sembra stremato e senza idee, Perisic va a corrente alternata In avanti Dzeco cerca di arrangiarsi da solo vista l'assenza virtuale di un partner efficace.

Anche il Napoli sta attraversando un momento comsi-comsa'. Koulibaly non e' piu' quello di una volta e non riesce a mettere delle toppe alle cazzate della difesa che Spalletti si ostina a far giocare con il sistema del tic-toc-tac che dovrebbe innescare le manovre d'attacco, non quello azzurro ma quello degli avversari che vanno in gol senza sudare, thank you very much. In attacco Osimenh corre, si sfianca , arriva stremato in area avversaria senza che nessuno dei compagni lo abbia seguito, cosi' tira alla meno peggio se prima non lo sbattono a terra. In questo attacco Insigne gioca a ritmi di soccer e Spalletti non riesce a far quadrare i conti di un reparto teoricamente fortissimo.

Per conlcudere, il campionato e' ancora lungo ed incerto come non le era da prima del lunghisimo filotto juventino.

A proposito della Juve, al Signora sembra fuori dai giochi, ma se in avanti continuano a rallentare...

Previous
Previous

Benedetto Croce e il fascismo italiano, la versione italiana del libro di Fabio Rizi presentata all’Istituto Italiano di Cultura

Next
Next

Pallone e Pentole: Zuppa inglese alla Maradona