Benedetto Croce e il fascismo italiano, la versione italiana del libro di Fabio Rizi presentata all’Istituto Italiano di Cultura

di Odoardo Di Santo
In coincidenza con la ricorrenza del settantesimo anniversario della morte di Benedetto Croce, l’Istituto Italiano di Cultura di Toronto ha organizzato la presentazione della edizione italiana del Libro dello storico Fabio F. Rizi : “Benedetto Croce ed il fascismo Italiano”.

Fabio Rizi nativo di Corfinio (Abruzzo)  vive da decenni  in Canada ,nella citta' di Toronto, sua patria adottiva.

Il volume era stato pubblicato in inglese da Toronto University Press nel 2003 raccogliendo positivi attestati di stima  non solo nei circoli accademici  per la ricchezza e solidita' delle richerche  di Fabio Rizi  e la sua rigorosa  ri-valutazione del filosofo e del suo cruciale ruolo  nella vita intellettuale dell’Italia nella prima meta' del 20.mo secolo.

La manifestazione e' stata presentata dalla direttrice dell’Istituto  Veronica Manson coadiuvata  attivamente da Maria Laura Mosco, l’impareggiabile traduttrice del Libro che e' stato tradotto grazie alla sponsorizzazione della Fondazione Pescara Abruzzo e Brigata Maiella .

Il Presidente della Fondazione  Nicola Mattoscio nel suo intervento ha voluto sottolineare  come i valori di liberta' e democrazia furono gli ideali che ispirarono la Brigata Maiella  nella lotta contro il nazismo e contro le atrocita' della guerra.

La Brigata Maiella ebbe la distinzione di essere l’unica unita' partigiana italiana a ricevere la medaglia d’oro.

Il prof. Mattoscio ha sottolineato l’originalita'  del punto di vista sviluppato da Fabio Rizi sul contributo di Benedetto Croce non solo alla resistenza al  fascismo ma anche in difesa dello spirito di liberta' e democrazia nell’Italia del dopoguerra.

Marta Herling, nipote del Filosofo abruzzese, nonche'  Segretaria Generale dell’Istituto Italiano di studi storici fondato da Bendetto Croce nel lontano 1946,  ha voluto qualificare la sua presentazione come  testimonianza di affetto verso Fabio Rizi.

Ha mostrato l’apprezzamento della famiglia Croce per il prezioso lavoro certosino di Fabio Rizi  cui si deve anche il dono di una copia dei sei volumi di “Taccuini di lavoro” , i diari di Benedetto Croce (1901-1949) di cui fu pubblicato un esiguo numero di copie  e di cui la figlia del filosofo Alda Croce  fece dono alla biblioteca Robarts Library di Toronto.
“ La nostra speranza -ha detto Marta Herling-  e’ che la  strada aperta da Fabio Rizi in Canada sugli studi su Croce,possa incoraggiare una rinnovata presenza  del lavoro del filosofo , attraverso la traduzione e pubblicazione dei suoi scritti che possa arricchire la lettura ,la conoscenza e l’interpretazione dei suoi scritti,specialmente  attraverso le nuove generazioni. Per queste ragioni l’evento odierno sulla traduzione del libro di Fabio Rizi e' un passo importante per noi ed e' la testimonianza  del dialogo culturale e del  ponte che Fabio  ha  aiutato a costruire sulla vita, il lavoro e gli insegnamenti di Benedetto Croce”.

Fabio Rizi ha  ringraziato gli organizzatori dell’evento ed ha rievocato con consueta modestia come  scaturi l’idea di studiare  Croce  e come nacque l’amore per il filosofo, ricordando che l’Istituto Italiano di Cultura ospito' la presentazione della edizione inglese del volume alla sua prima pubblicazione in inglese.

Rizi  ha notato la comune origine abruzzese con il filosofo  ed ha ricordato  il sostegno del Prof. Bill Irvine  che lo incoraggio` a riesaminare criticamente i due saggi dello storico inglese Denis Mack Smith che secondo Fabio “contengono giudizi  discutibili, errori di fatto,dichiarazioni inaccurate e interpretrazioni opinabili”..

Fabio ha voluto ricordare come  : “Il passaggio del tempo ed il raffreddarsi delle tensioni ideologiche  del dopoguerra hanno avuto un effetto positivo che ha permesso di raggiungere una valutazione piu' equa e spassionata  degli eventi e delle personalita` del periodo turbinoso della nostra storia tra le due due guerre mondiali”.

Il prof. Stanislao Pugliese ha  messo in risalto l’importanza di Benedetto Croce come sostenitore delle idea di liberta', alla base del pensiero liberale che per il filosofo affondavano le radici nelle lotte del Risorgimento Italiano.

Ha messo in risalto l’imporantza di Benedetto Croce nella lotta al fascimo e la sua autorevolezza riconosciuta da tutti gli antifasciti.

Ha  anche ricordato come nel turbinio ideologico del dopoguerra Benedeto Croce  fu ingiustamente relegato ai margini come intellettuale di vecchio stampo a favore di Gramsci e dei fratelli   Rosselli,  sostenitori della resistenza attiva alla dittatura che furono uccisi dai fascisti in Francia  .

Il prof. Pugliese ha  sottolineato  come i fratelli Rosselli e gli antifascisti esuli che facevano resistenza attiva alla dittatura fascista ammirassero e rispettassero  Benedetto Croce fautore della resistenza passiva alla dittatura, perche' i valori  della liberta' sono permanenti ed  hanno ripreso vigore a dimostrazione dell’importanza  ed attualita' di Benedetto Croce. 


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