Ontario, elezioni inutili ma Ford rischia di darsi la zappa sui piedi

Il premier usa i dazi di Trump per distogliere l’attenzione dei cittadini dai fallimenti della sua gestione.

Marit Stiles leader of Ontario’s New Democrat Party

 

di Odoardo Di Santo

 

 

Doug Ford da 7 anni Premier dell’Ontario e’ stato fulminato sulla strada di Trump come San Paolo sulla strada di Damasco.

Il mandato del governo scade a giugno del 2026 ma Doug Ford ha indetto le elezioni generali anticipate che nessuno voleva e che costeranno $189 milioni ai contribuenti.

Perche’ si chiedono i cittadini?

La scusa ufficiale e’ di proteggere  l’Ontario e combattere contro i   dazi del 25% che il forsennato Presidente Trump ha imposto sui prodotti canadesi  al pari del Messico ed in misura ridotta del 10% sulla Cina.

Due sono le ragioni  conclamate da Trump. Il Canada ed il Messico sarebbero fonte di contrabbando di Fentanil la droga che fa tante vittime specialmente tra i giovani ed in secondo luogo   il Canada  permetterebbe agli immigranti illegali di entrare negli Stati Uniti.

Queste le scuse ufficiali ma la decisione è platealmente politica.

Per il Canada i dazi rappresentano una crisi esistenziale di proporzioni catastrofiche  perche’   non ha i mezzi per contrastare lo strapotere dell’America, il paese più forte   del mondo.

  Purtroppo ci troviamo nella situazione peggiore.

Nel momento piu’ critico della sua storia il Canada si ritrova con il governo federale dimissionario  ed ora con le elezioni in Ontario di cui non c’era assoluta necessita’ perche’  Doug  ha il pieno mandato con la maggioranza in parlamento.

 Il Canada deve unire le forze della nazione e reagire compatti quindi  non aiuta essere senza un governo responsabile e con la maggiore provincia alla ricerca di salvare la propria pelle.

Il Leader dell’NDP e capo dell’Opposizione dell’Ontario Marit Stiles e il leader del partito Liberale Bonnie Crombie - che si trova ad essere svantaggiata perché senza seggio in parlamento - hanno offerto il pieno appoggio per fare fronte comune contro Trump.

Ma Doug Ford intende essere visto come il solo “protettore” dell’Ontario anche se il suo vero fina e’ proteggere soprattutto se stesso ed il suo traballante governo.

Il primier uscente vorebbe  far dimenticare ai cittadini dell’Ontario il suo “unwavering support “ (sostegno incrollabile) espresso a Trump di cui fino a ieri era grande ammiratore. 

Nel 2022 indisse le elezioni chiedendo   il pieno mandato di quattro anni  per “get it done” cioe’ per  risolvere i problemi delle case,   della sanita e del l’economia.

Ma   vedendo svanire la popolarità , furbescamente stava pensando da molto tempo ad elezioni anticipate.

Secondo un sondaggio di Angus Reid della scorsa primavera solo per il 23% degli elettori   ritenevano che   Doug Ford stesse facendo  un buon lavoro “good job”  giù dal 42% del 2019.

Molto prima dei dazi di Trump, Doug Ford ed il suo governo   cercavano una scusa per provocare elezioni anticipate. 

 Ebbero inizialmente l’idea balzana di scavare un tunnel di oltre cento chilometri sotto la 401: la ridicola l’idea fu subito abbandonata.

Passarono quindi all’idea geniale di  mandare i bulldozer a rimuovere le piste  ciclabili .

Ma anche questa idea non fece presa .

Passarono quindi alla trovata di vendere liquori e prodotti alcoolici dapperttutto, supermercati, corner stores e nelle stazioni di servizio.

Ne e’ risultato un fiasco di un miliardo e $400 milioni.

A corto di una ragione plausibile e con crescente nervosismo  causato dai continui  sondaggi  negativi, i dazi di Trump sono stati la scusa buona

Quale scusa migliore per chiamare alle armi l’Ontario per difendersi dalla minaccia dei dazi e dai deleteri effetti sulle nostre vite?

E soprattutto quale magnifica occasione per distrarre gli elettori dai fallimenti della politica di Doug Ford.

In Ontario i servizi vitali sono sotto pressione, la insicurezza economica è rampante e il costo della vita e’ più alto di sempre.

Per conferma basta visitare un supermercato.

Dopo le elezioni del 2018 Ford abolì il controllo degli affitti e promise che avrebbe risolto la crisi delle abitazioni i cui costi erano saliti alle stelle.

Dopo sei anni la crisi abitativa è peggiore di sempre come ha ammesso anche il Ministro delle Finanze Peter Bethllenfly.

Il numero di case iniziate lo scorso anno è stato il più basso di ogni provincia canadese.

Tra gennaio 2021e luglio 2024 il costo delle case e’ aumentato incredibilmente del 24 per cento pure gli affitti .

Oltre meta delle famiglie spendono almeno il 30% delle loro entrate per pagare l’affitto.

In Ontario 81 000 persone tra aprile 2023 e marzo 2024 erano senza tetto e    1 001 150 persone sono state costrette a ricorrere ad un food bank, in cerca di cibo. Una vergogna per un paese ricco come il Canada.

Secondo l’Accountability Office   il governo dell’Ontario spende meno di 4 miliardi di dollari di quanti sono necessari per mantenere i livelli attuali di assistenza sociale che è stata progressivamente ridotta. 

La decisione di Ford di limitare l’aumento dei salari degli impiegati all’uno per cento, benché  incostituzionale ha avuto l’effetto deleterio di creare  un enorme mancanza di personale. 

Secondo Canadian Press nella provincia mancano ora 33 000 infermieri e 55 000 personale ausiliario.

La Ontario Medical Association ha lamentato la mancanza di 2000 medici.

A giugno 2024  in Ontario 2 milioni e mezzo di cittadini non avevano il medico di famiglia per non parlare dello stato disastroso dei reparti di pronto soccorso degli ospedali.

Nel 2022  secondo l’associazione  medica 11581 pazienti morirono in attesa di essere operati ed  di attendere altri interventi .

Invece di fornire i fondi necessari al servizio sanitario pubblico a livello adeguato Ford ha favorito  le cliniche private  più costose meno efficienti , più interessate al tornaconto degli investitori che ai bisogni dei pazienti.

Mentre Ford va verso le elezioni con vantaggio nei sondaggi sull’Opposizione, molti elettori sono diventati più pessimisti e scettici sul governo e sulla mancanza di direzione.

E’ chiaro perché Ford vuole trascorrere il mese di febbraio parlando di Trump e dei dazi e non del suo deplorevole record.

Diceva Cicerone che la storia e’ maestra della vita e Gianbattista Vico ammoniva che la storia  ha corsi e ricorsi.

Può darsi che gli eventi non seguano lo stesso ritmo ma Ford dovrebbe temere che non gli capiti la sorte di David Peterson, che era il Premier liberale nel 1990.

Nei sondaggi viaggiava ad un consenso del 50% di approvazione.

Temendo la possibile  recessione  dell’economia indisse le elezioni anticipate che gli elettori ritenevano inutili  e costose come oggi. Quando ci su lo spoglio Peterson scopri’ di  aver perso le elezioni ed anche  il suo   seggio.

Previous
Previous

Terre rare dall’Ucraina ma dal Canada cosa vuole davvero?

Next
Next

A Toronto chi beveva era  schedato come un criminale