Pallone d’oro taroccato? Il Real Madrid rosica, ci rimette Carletto. Inter-Juve 4-4 all’insegna del sosia di…Giovinco, oggi Milan-Napoli

di Nicola Sparano

 

Non hanno incoronato Vinicius ed il Real ha rosicato di brutto.

Cosi’ a rimetterci e’ stato il nostro Carletto che avrebbe fatto le carte false per ritirare di persona la sua ennesima gloriosa patacca ma ha dovuto dire “obbedisco” al diktat del presidente Fiorentino, pardon Florentino, che ha ancora gli strangugliones attorcigliati ai mutandoni per i quattro ceffoni (a zero) presi dal Barca.

Paliate (napoletano per botte da orbi) del genere, perloppiu’ per mano dei nemici storici, lasciano il segno.

  Carletto rischia di brutto se il suo Real finisce secondo in campionato e non rivince la Champions.

Detto questo, personalmente di persona io l’Oscar, il Pallone d’Oro , l’avrei regalato a Vinicius anche perche’ - oltre a segnare reti favolose - nel cognome si avvicina ad un certo Vinicio, o’ Lione di un Napoli  dell’era Ante Cristo, pardon Ante Maradona.

  Modri e’ “nu bello guaglione” bianco e spagnolo gioca nel City di Peppino Guardiola, Vinicius e’ un brasilero scuro,  braccio armato del Real.

Bianco-spagnolo-City contro negro-brasiliano-Real: questa probabilmente l’equazione vincente, con il carico da 11 delle stampelle.

Il dubbio di una votazione taroccata c’e’.

Lo hanno ammesso anche gli organizzatori quando hanno ripetuto con tanto di nomi, grafici e numeri, che tutto e’ stato limpido come acqua di fonte.

  Excusatio non petita accusatio manifesta, ossia “Scusa non richiesta, accusa manifesta”.

Lo dicevano i romani quando sentivano puzzo di bruciato, il detto vale anche oggi.

Odore nauseabondo o meno, va segnalato che ogni votazione puo’ essere manipolata e taroccata con giochetti di smoke and mirrors.

Una volta scoprirono che falsavano le estrazione del lotto mettendo palline leggere assieme a quelle pesanti.

Anche i sorteggi del calcio una volta erano taroccati con palle lisce o rugose come la pasta tipo penne.

Comunque sia, dopo questo boicottaggio il Pallone d’Oro non sara’ piu’ lo stesso perche’ ormai il gatto del sospetto e’ - parafrasando l’intramontabile Trap - fuori dal sacco.

Passando agli affaracci nostri di noi, sul 4-4 c’e’ poco da aggiungere.

Mai visti tanti gol in una partita di A dove spesso manco tirano in  porta.

L’Inter ha continuato ad attaccare – cosa anomala per il calcio nostrano – anche quando in vantaggio per 4-2 divorandosi un paio di grosse chance.

Gol mancato, gol subito.

Anzi, gol mancati, gol subiti perche’ il ragazzino turco, Yildiz, di reti ne ha fatte due ed il bicchiere del match e’ rimasto mezzo pieno, o mezzo vuoto, a secondo da come la si vede.

  Comunque, Simone fratello di Pippo si stara’ dando cazzotti in testa mentre Thiago Motta gongola per aver azzeccato la mossa giusta immettendo il giovane talentuoso turco che parte della stampa italiana ha definito un “giocatorino”.

Giocatorino dovrebbe essere definito anche Conceicao, non fosse altro che per la sua statura quasi alla…Giovinco essendo alto 1,70 con l’1,60 di Seba.

Personalmente di persona sono del parere che la svolta alla partita l’ha data proprio il minuscolo, sgusciante portoghese che ha scombussolato il reparto arretrato nerazzurro al punto che dopo il 4-4 la Juve avrebbe anche potuto vincere.

Inter-Juve e’ stata il primo grande scontro della guerra per lo scudetto, conflitto  che, arbitri e Var premettendo, si combattera’ su tre fronti – quattro se si il Milan si riprende - sino a primavera inoltrata.

La seconda sfida d’alta quota si gioca oggi, martedi’ 29, ancora a San Siro dove il Milan o batte il Napoli oppure va ad 11 punti dalla capolista uscendo per ora dalla zona scudetto.

Il Milan e’ riposato, il Napoli no;  il Milan ha due pezzi da 90 squalificati ed una squadra che Fonseca rivolta come un calzino alla continua ricerca della formazione ideale.

Conte, da parte sua, non ha problemi di alcun genere, sta plasmando un team che, anche quando la giornata non è perfetta, comunque trova un modo per portare a casa il risultato. 

Questo non e’ un pronostico, ma un dato di fatto

Comunque, a San Siro non ci sara’ un altro 4-4.

Scommettiamo?

 

 

 

 

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