*Rosina tira l’acqua al suo mulino

di Nicola Sparano

Rosina e’ la star dello star.

Scrive bene, anzi benissimo, da una vita.

La sua arma migliore e’ prendere di petto il fatto di cronaca dandogli un taglio diverso e spesso controverso.

Come nell’articolo di oggi nel quale praticamene ha dato della bamboccia piagnucolosa alla ragazza italiana che si e’ arresa sul ring all’avversaria che di donna non ha ne’ l’apparenza, ne’ il fisico e nemmeno i cazzotti, quelli sono da pesanti e devastanti quasi da peso massimo.

Rosina ha tirato in ballo le mani di pietra di Roberto Duran (per descrivere la devastante potenza dei colpi dell’algerina) no mas dell’italiana dopo due pugni in pochi secondi.

Per concludere, Rosina ha scritto quello che nessun altro giornale/tv/radio al mondo si e’ sognato di puntualizzare.

Per il resto del mondo quella donna/uomo non dovere essere autorizzata a combattere.

Per Rosina, invece, quel match era regolare anche se si fronte c’era una donna/donna ed una donna/uomo, o, se preferite, uomo/donna.

La risposta e’ ambivalente, come forse e’ la stessa Rosina.

Trans, tanto per chiarire….

La parola inglese transgender deriva da due parole latine: trans e genus/generis che tradotto vuole dire "in transito tra i generi". Nel caso del pugile, dal genere maschile a quello femminile. Quindi non è ne’ di un genere ne’ dell'altro. Perché allora gareggia tra le femmine se femmina non è? Gli Lgbtq+ fanno casino per ammettere altri generi rispetto all'alternativa binaria maschio-femmina, poi invece l'istituzione sportiva trasforma uno che è in transito in una femmina pura. Allora si faccia una terza categoria. I precedenti in America hanno evidenziato la supremazia dei trans sulle femmine, la gara non è stata equa.

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