Per Pele' si scomodo’ Trudeau in quattromila saltarono il muro
Il primo ministro Pierre Elliot Trudeau e Pele’ prima di Santos-Bologna
TORONTO, 5 luglio 1971 – Era la prima volta a Toronto di Pele' da campione del mondo.
La Perla Nera che l'anno prima aveva frantumato il sogno mondiale dell'Italia, quel cinque luglio del 71 vestiva la maglia del suo club, il Santos.
Contro O'Rey c'era il Bologna di quel Fabbri che, nella classific dei Ct azzurri piu' maledetti dal popolo azzurro, occupa il primo posto per l'indegna sconfitta con la Corea a England '66 (il secondo in classifica e' quel Valcareggi che nella finale contro Pele', concesse a Gianni Rivera le ultime briciole, 8 minuti, a risultato scontato; terzo tra i Ct piu' santiati di sempre quel Ventura che riusci' a non qualificarci per il mondiale disputato in casa di Putin).
In quel 6 luglio la chance di applaudire dal vivo il miglior giocatore del mondo ( Maradona nel '71 portava ancora il pannolino, si fa per dire) e insultare l'ex Ct dell'Italia scateno' la corsa al biglietto.
Lo stadio Varsity non basto'.
Circa quattromila amanti del calcio vero (allora erano gli anni del soccer) scalarono il muro di cinta dalla parte di Bloor St. e si sedettero ordinatamente a bordo campo (gli spettatori paganti furono 24.753, record dei quei tempi).
Per una volta i poliziotti a cavallo non intervennero con i manganeli come spesso accadeva di quei tempi in altre partite (ricordate le manganellate volate durante Cagliari-Aberdeen?).
Forse fu la presenza sugli spalti del primo ministro Pierre Elliot Trudeau (padre dell'attuale primo ministro Justin) a frenare i cowboys addetti al servizio d'ordine.
La partita fini' 2-1, la seconda rete fu realizzata da Pele', peraltro autore di una gara sotto tono, la seconda da tale Mazinho.
Il gol del Bologna lo firmo' da Beppe Savoldi poi venduto al Napoli per la somma, allora stratosferica, di due miliardi di vecchie lirette.
In quel Bologna non c'era Bulgarelli, ma scesero in campo gente di quei tempi abbastanza famosa, Vavassori e Janich e quel Perani che nella partita con la Crea si mangio' un gol fattissimo e che, nel 1975 venne a prendersi il suo ultimo ingaggio nella Toronto Metros Croatia assieme al padre di Christian Vieri (prossimamente articolo su perani e Vieri padre).
Edmondo Fabbri non ebbe ne' insulti, ne' applausi.
In tribuna stampa c'era anche l'inviato del Resto Del Carlino, Italo Cucci, grande penna del giornalismo sportivo italiano, che abbiamo visto per anni alla Giostra del Gol.