Scandali e corruzione: il governo di Doug Ford alla resa dei conti

di Odoardo di Santo

Monte Mc Naughton  e’ il terzo ministro del Governo di Doug Ford che si e’ dimesso.

Sebbene  le dimissioni hanno  ragioni personali ,la coincidenza con lo scandalo della Greenbelt fa pensare all’antico detto che quando la nave affonda i topi scappano.

I sondaggi vedono precipitare i consensi del governo, sull’onda dello scandalo  di 8 miliardi e 280 milioni di dollari stoltamente architettato e  messo in atto  con arroganza da Ford ed il suo governo per favorire  un gruppo di developers (costruttori) amici, non solo di merenda.

Il 4 settembre insieme al capo di gabinetto Ryan Amato, inizialmente designato capro espiatorio, si era dimesso il ministro delle abitazioni (Housing Minister) Steve Clark che era stato preso con la mani nel sacco .

L’Integrity Commissioner  David Wake aveva chiesto al Parlamento di censurarlo  perche’ la  selezione dei terreni rimossi dalla Greenbelt  per essere sviluppati e  concessi agli “amici” era stata fatta con fretta non necessaria e con inganno”  .

Il venti settembre si era dimesso Kaleed Rasheed,  fantomatico Minister of Public and business delivery ( delivery come “ consegna  o distribuzione” della posta).

Rashhed aveva fatto un viaggetto di piacere a Las Vegas nello stesso tempo dell’amico Shakir Rehmatullah un developer amico del Premier  la cui compagnia era stata beneficiata della concessione di terreni che Ford aveva rimosso dalla Greenbelt e destinato allo sviluppo edilizio,il mestiere di Shakir.

 A Las Vegas i due avrebbero goduto di un innocente massaggio e un pedicure, ma nessun cenno alla Greenbelt.

Giovedi scorso a Niagara Falls, nel parcheggio di un albergo, circondato dai rimanenti ministri del governo che ascoltavano assorti con aria funerea, Doug Ford facendo marcia indietro di 180 gradi , nel tardivo e vano tentativo di salvare la pelle  e di frenare la caduta nei sondaggi, ha annunciato che avrebbe cancellato  la decisione di sviluppare 7400 acri di terreno della Greenbelt parte dei 2 milioni di acri di verde protetto della Provincia .

La Greenbelt  consiste di 800 mila acri di terreno,fu creata nel 2005 per proteggere l’ecosistema dai cambiamenti climatici e dall’avanzamento indiscriminato del cemento.

“ E’ stato un errore  aprire la Greenbelt.Sono molto molto dispiaciuto”ha affermato Ford con aria che voleva sembrare contrita, dopo settimane  di pressioni crescenti dell’opposizione dell’ NDP e dell’opinione pubblica  di abbandonare lo sciagurato progetto.

A parte il giudizio negativo dell’Integrity Commissioner  David Wake, persino la Task Force  (gruppo di Lavoro) nominata dal governo aveva ritenuto non necessario smembrare la Greenbelt per  affrontare la crisi edilizia  che ha colpito l’Ontario ed in particolare la citta’ di Toronto.

L’Auditor General (Ragioniere Generale) Bonnie Lysyk nel suo rapporto concluse che il procedimento di selezionare le terre da rimuovere dalla Greenbelt era stato fatto con pregiudizio e aveva favorito certi developers (costruttori) destinatari di una “manna dal cielo” (windfall) $8,3 miliardi di  inaspettato profitto, cortesia di Doug Ford e del governo degli “Amici”.

“ Vi avevo promesso che non avrei toccato la Greenbelt. Ho infranto la promessa -ha aggiunto Ford con aria filistea- come primo passo per riconquistare la vostra fiducia cancellero’ i cambiamenti. Ci siamo mossi troppo velocemente e abbiamo preso le decisioni sbagliate che hanno indotto la gente a mettere in discussione le nostre intenzioni”.

Ma basta questa affrettata marcia indietro per ridare credibilita’ a Ford e per salvare il governo dall’orrendo scandalo e dal marcio dei miasmi della corruzione?

Nella sua arroganza Doug Ford forse covava la vana speranza di farla franca .

Ma c’e’ da credergli?
Solo una settimana fa ha dichiarato ai quattro venti :”folks, che io sappia nessun governo nel mondo  al di fuori della Cina comunista e la Corea del Nord    viene senza consultare e toglie alla gente due milioni di acri di terreno privato”.

“Folks” nel linguaggio populista sta per” gente o signori “con tono di finta familiarita’ per  suscitare  simpatia. 

Ma Doug  Ford  e’ recidivo .

Solo di recente ha definito la  Greenbelt uno scam ( una truffa) ed ora si aspetta  che il popolo dell’Ontario  creda che egli “assolutamente” proteggera’ la Greenbelt perche’ ora” veramente” e’ cio’ che intende.

Magari fosse vero!

Non e’ la prima volta che Ford ed il suo governo promettono di non toccare il delicato ecosistema della Greenbelt e ogni volta tentano il colpo mancino.

Nel 2018 durante le elezioni i liberali diffusero un video che mostrava Doug Ford promettere ai developers un “ big chunk” (una grossa fetta) dell’area forzandolo poi a fare marcia indietro e promettere di non farlo, dato il delicato periodo elettorale.

Marit Stiles, Leader del NDP ,l’opposizione ufficiale a Queens Park ha dichiarato  che la decisione del governo di cancellare la rimozione di 7 400 acri di terreno dalla Greenbelt  e’ una vittoria dei cittadini che per mesi hanno protestato.

Per credere a Doug Ford  e per evitare future tentazioni che sono nel DNA del governo Marit Stiles ha proposto a Ford di dar seguito alla sua tardiva promessa e di  appoggiare il disegno  di legge dell’NDP di ripristinare i precedenti confini della Greenbelt,per legge appunto..

Alle promesse di Ford non crede nessuno,neanche i suoi  ministri .

Previous
Previous

Houston, we have a probelm

Next
Next

Compensation Board: 20 anni di errori sulla pelle degli infortunati