Scuole o fabbriche di mostri? Gli abusati divennero abusatori, ossia non e’ colpa solo dei bianchi

Foto di gruppo di una scuola residenziale anni 30

Foto di gruppo di una scuola residenziale anni 30

di Nicola Sparano

Prima hanno rubato le loro terre, poi hanno ucciso i loro figli.

Come sono morti quei bambini, chi li ha uccisi, chi li ha sotterrati come rifiuti, chi sapeva e non ha parlato, quante altre tombe senza nome ci sono in Canada?

Il Genocidio culturale è la distruzione deliberata dell'eredità culturale di una popolazione o di una nazione per ragioni politiche, militari, religiose, ideologiche, etniche o razziali.

E' quello che per 140 anni e' accaduto in Canada.

La prova e' nel cortile delle monache dove furono gettati, come rifiuti umani, 215 piccole sventurate vittime della razza che un primo ministro definiva “savages”, selvaggi.

Oggi tutto il Canada si batte il petto.

I mea culpa della gente comune sono indubbiamente sinceri.

I mass media, da parte loro, cavalcano l'emozione popolare con foto strappacuore di vari memorial accompagnate da articoli che descrivono, con alcuni fatti e parecchie supposizioni, il perche' ed il percome del massacro degli innocenti.

In un pezzo pubblicato nello Star di oggi si attacca la Chiesta Cattolica e il Papa Francesco, la chiesa perche' i preti e le suore delle scuole furono responsabili diretti delle atrocita', il papa argentino per non aver intonato ufficialmente il mea culpa a nome dell'istutuzione che presiede.

Ok, le monache dell'ordine Oblates of Mary Immaculate della scuola di Kamloops, saranno certamente responsabili, ma con loro e piu' di loro dovrebbero essere messi sotto accusa coloro che idearono un sistema di assimilazione assolutamente senza controlli che e' andato avanti per quasi un secolo e mezzo.

L'attacco alla Chiesa, per quanto gistificato, e' portato in modo tale da indurre i lettori a credere che nessun altra itsutione sia da biasimare.
L'articolista avanza anche l'ipotesi che alcuni bimbi di entrambi i sessi siano state vittime di giovani della loro stessa razza a loro volta sessualmente abusati mentre crescevono nelle terribili scuole.

Gli abusati che diventano abusatori e' una specie mantra che ripetono in tv, ma anche nella vita, quando si verificano casi di ripetute violenze sessuali.

Sara' vero anche in questo caso, forse.

E' probabile, pero' che si tratti un tentativo neanche troppo sudolo di ricordare ai canadesi che non furono solo i “bianchi” a commettere quelle atrocita'.

In ogni caso, oggi sappiamo che le cosiddette scuole residenziali erano autentiche... fabbriche di mostri.

Se si pianta gramigna non nasceranno fiori, o no?

I responsabili sono sempre loro, gli amministatori delle scuole, i preti, le monache, i politici e le forze dell'ordine delle zone.

Ora siamo alla resa dei conti, forse.

Ci sara', almeno sembra, una accurata ricerca di altre fosse comuni.

Ci sara', naturalmente, la questione di chi e come condurra' la ricerca, gli stessi Indigeni come sarebbe giusto, oppure i “bianchi” del governo?

Per dirla tutta, sia i primi che i secondi non e' che abbiano un record stellare nella gestione di fondi destinati agli aborigeni.

Sara' fatta veramente luce sulla terribile vicenda? Saranno pubblicati fatti e nomi? Ci sara' mai quello che si definisce “closure”, chiusura o conclusione, di questo terribile genocidio?

Probabilmente non saranno effettute atopsie sui poveri resti per evitare ulteriori indegnita' alle vittime.

Ma almeno dovrebbero essere pubblicati nomi, cognomi e affilazioni religiose di coloro che gestivano ed operavano le...fabbriche dei mostri.








Previous
Previous

Canada: genocidio culturale nascosto per anni, molta gente intascava tangenti

Next
Next

Truth and Reconciliation Commission, e’ tempo di giustizia per le vittime dell’olocausto culturale