Smettiamola con i terroni

Nel Bel Paese il razzismo resta fiorente

(ce lo ha ricordato l'episodio di Napoli-Lazio)

Alex Maggi, se lo incontrate per strada spernacchiatelo sonoramente

Alex Maggi, se lo incontrate per strada spernacchiatelo sonoramente


Il Bel Paese, si sa, ha il problema del razzismo.

In Amerika se la prendono con i neri.

In Italia con i meridionali.

La differenza e' che nel cortile di Trump ci vanno pesanti con le mani e le armi.

Nello Stivale gli omicidi sono verbali, si commettono a parole.

Contro i nuovi arrivati, in primis.

Ma anche contro chi nello stivale ci abita da generazioni, i meridionali.

La questione meridionale e' vecchia, ed irrisolta da un paio di secoli.

Ci hanno chiamato, mi hanno chiamato terrone.

Lo ha fatto un imbecille di Brescia che appartiene alla categoria dei quasi terroni del nord.

Per chi non lo sapesse, infatti, rendo noto che i bresciani in quanto quasi veneti non possono essere definiti polentoni, ma quasi-terroni del nord.

Mario Alex Maggi, fiosioterapista della Lazio, sabato ha sbavato contro il calabrese Rino Gattuso: “Sei un meridionale di merda”.

Il giorno dopo , il quasi terrone del nord si e' scusato con Ringhio.

In occasione della gara contro il Napoli – ha dichiarato - , mi sono lasciato andare ad un comportamento inopportuno e di questo me ne scuso profondamente con tutti e in particolare con il mister Rino Gattuso”.

Ci metto la mano sul fuoco che sono scuse di circostanza, una lavata di faccia di colui che ha dato a ringhio: “Terrone di merda”.

L'aggiustamuscoli bresciano ha usato il termine inopportuno che significa anche fuor di luogo, come a dire che lui abitualmente da' del terrone in altre circostanze, non nel corso di una partita, ma nella vita di ogni giorno.

Questo perche' i signori del nord, polentoni o non che siano, si sentono superiori, a coloro le cui radici vengono da lontano.

In pubblico magari lo negano (eccetto quel tizio della Lega).

Tra di loro, invece, dicono pesta e corna di chiunque non sia di origine Doc, neri, marroni, gialli e meridionali.

Al nord dello stivale sono quasi tutti razzisti, e su questo non ci piove.

Qui in Canada, invece e per fortuna, nel processo di assimilazione di usi e costumi canadesi abbiamo perso la parola terrun, eccetto in qualche raro caso isolato.

Qui in Canada siamo tutti Italiani, tutti migliori e peggiori allo stesso modo.

Nel cosiddetto Bel Paese il termine terrone e' usato dai “nordisti” come termine derogatorio, dispregiativo perche' indica un'origine nelle classi servili, persone “legate alla terra”.

Io sono fiero di essere legato alla terra, mio nonno e suo padre erano contadini, hanno provveduto alla famiglia zappando ed irrorando il podere (3/4 moggi di terra) con il sudore della fronte.

Io sono fiero di essere un terrone, eccetto quando me lo sbatte in faccia uno del nord.

Fossi Insigne, prima della partita con il Barcellona mi inginocchierei durante l'inno, come fanno gli atleti di colore in Amerika.

Nel cortile di Donald, si scrivono sul petto: Black Lives matter

Insigne potrebbe urlare al mondo: Smettiamola con i terroni

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